Archivi tag: Antonio Errico

La sfida della scienza per la comprensione dell’universo

di Antonio Errico Voglio capire come Dio ha creato il mondo. Non mi interessa questo o quel fenomeno in particolare: voglio penetrare a fondo il Suo pensiero. Il resto sono solo minuzie. Così disse una volta Albert Einstein. Un’ambizione  senza … Continua a leggere

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Enza Pagliara. la voce, il tempo, la terra

di  Antonio Errico Con il passare del tempo e canto dopo canto, la voce di Enza Pagliara si fa sempre più sorprendente, quasi misteriosa. Talvolta è un soffio, una vibrazione leggera; talvolta è un gemito, un respiro, un sussulto; altre … Continua a leggere

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La voce forte e leggera dei classici nel rumore dell’attualità

di Antonio Errico Il tempo che attraversiamo molte volte è così: distratto. Per cui si ha l’impressione che sia inutile, che sia anacronistico, tutto quello che richiede o provoca una riflessione, un approfondimento, un pensiero ulteriore; tutto quello che in … Continua a leggere

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Letteratur (e) Rerum vulgarium fragmenta 11. Quella cosa chiamata passione

di Antonio Errico Dopo aver vinto  lo Strega, Antonio Pennacchi disse che  non riusciva più a scrivere. Il successo lo aveva distratto, frastornato, bloccato. Era come se la scrittura rifiutasse quella condizione nuova e sconosciuta. Forse questo accade quando ci … Continua a leggere

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La cultura è soprattutto sensibilità nei confronti di questo pianeta

di Antonio Errico Cultura vuol dire tante cose. Tra le tante cose, vuol dire anche sensibilità. Nei confronti dell’altro, degli altri, delle cose che appartengono agli altri, che appartengono a noi stessi, delle storie che corrono per il mondo, quelle … Continua a leggere

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Letteratur (e) Rerum vulgarium fragmenta 10. La libertà del dilettante

di Antonio Errico In un’intervista per il “Corriere della Sera”, a Paolo Di Stefano che chiede quali autori indicherebbe come irrinunciabili in un ideale canone degli anni Duemila, magari da proporre nelle scuole, il linguista Maurizio Dardano risponde che è … Continua a leggere

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Letteratur (e) Rerum vulgarium fragmenta 9. L’indispensabile inutilità del classici

di Antonio Errico I classici possono anche non servire a niente. Per esempio, i classici non servono a niente quanto non si riesce a fornire risposte alle loro domande. Perché i classici non danno mai risposte; scagliano sempre domande, insegnando … Continua a leggere

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La penna, il computer e la sostanza della scrittura

di  Antonio Errico Probabilmente non è più il tempo di dire quello che sto per dire. Perché è superato, improbabile, anacronistico.  Eppure c’è chi lo dice e lo fa. E’ notizia di questi giorni che otto fra le maggiori università … Continua a leggere

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Arte e poesia hanno lo sguardo verso il futuro

di Antonio  Errico In  questo nostro tempo di povertà spirituale, l’unico modo per tornare vivi è richiamare in servizio l’arte, la poesia, essenziale come il sangue nelle vene, per sfuggire a un’attualità bugiarda, a pensieri fasulli. Così dice Toni Servillo … Continua a leggere

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Letteratur (e) Rerum vulgarium fragmenta 8. Soltanto una faccenda di casa

di Antonio Errico Quell’autore misterioso che è Elena Ferrante, ha un’idea suggestiva, forse anche emozionante, di letteratura. Probabilmente è un’idea che in taluni casi può  corrispondere  alla verità, a condizione che la letteratura sia una faccenda in cui si crede: … Continua a leggere

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Letteratur (e) Rerum vulgarium fragmenta 7. Quando sognare da soli non basta

di Antonio Errico Durante una conversazione tra Edoardo Albinati e Walter Siti, alla domanda  su “perché la letteratura?”, Siti risponde così: “per la stessa ragione per la quale si sogna”, riferendosi al sognare come necessità fisiologica. Poi dice: quando uno … Continua a leggere

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Un nuovo anno tra speranza e memoria

di  Antonio Errico Da qualche giorno è cominciato un anno nuovo. Ma il passaggio da un anno ad un altro è soltanto un pensiero rapidissimo, una percezione leggera, una delle innumerevoli espressioni di quel sentimento che avvertiamo ogni volta che … Continua a leggere

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Letteratur (e) Rerum vulgarium fragmenta 6. Dove tutto quello che può avvenire è già avvenuto

di Antonio Errico Quando i tempi sono, o sembrano, lineari, sbrogliati, distesi, armonici, regolari,  per comprendere quello che accade può essere sufficiente anche solo osservare. Quando, invece, i tempi sono aggrovigliati, complessi, multiformi, confusi, complicati, per comprenderne i significati  non … Continua a leggere

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Letteratur (e) Rerum vulgarium fragmenta 5. Per salvarci dall’apparenza

di Antonio Errico La letteratura serve a poco, serve sempre di meno, forse non serve più a niente. Non sappiamo che farcene dei profili di esistenza, delle configurazioni di destini, delle storie profonde, complesse, degli interrogativi, dei dubbi, dei ragionamenti … Continua a leggere

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Letteratur (e) Rerum vulgarium fragmenta 4. Il profondo Novecento

di Antonio Errico Nelle prime righe del prologo delle Storie di Giacobbe, Thomas Mann fa esplodere, come una mina, questa affermazione e questa domanda: : “Profondo è il pozzo del passato. Non dovremmo dirlo insondabile?”. Forse non tutto il passato … Continua a leggere

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Letteratur (e) Rerum vulgarium fragmenta 3. Al tempo degli argini smottanti

di Antonio Errico Dice di essere una contastorie, di credere nel potere delle storie, nella magia delle parole, perché le parole creano connessioni, ci rendono più consapevoli, più umani, più compassionevoli. Dice che i libri possono guidarci, ispirarci, svegliarci; a … Continua a leggere

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L’inutilità di un sapere che non somiglia all’esistenza

di Antonio Errico Vladimir Ipat’evic Persikov, luminare di zoologia, scopre un misterioso raggio rosso, capace di accelerare portentosamente la crescita di qualsiasi organismo vivente che vi si trovi esposto. La notizia trapela e viene diffusa con accenti sensazionalistici. Al direttore … Continua a leggere

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Letteratur (e) Rerum vulgarium fragmenta 2. Al principio della confusione

di Antonio Errico Ogni tempo pretende un racconto che in qualche modo lo rappresenti,  che scopra ed esponga quelle che sono le sue ferite superficiali e profonde, che ne riveli le farse e le tragedie, le coerenze e le contraddizioni, … Continua a leggere

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Creatività e tecnologia per lo sviluppo della civiltà

di Antonio Errico Maturano tempi, certe volte, che richiedono, o pretendono, la completa revisione e riformulazione di concetti stratificati, consolidati, rispetto ai quali si sono acquisite certezze sui significati, sulle loro relazioni con il sistema simbolico e culturale, con la … Continua a leggere

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Letteratur (e) Rerum vulgarium fragmenta 1. La letteratura non è di questo mondo

di Antonio Errico Ciascuno di noi pensa che ci sia qualcosa che possa cambiare il mondo. Ciascuno di noi pensa qualcosa di diverso da chiunque altro, o se pensa la stessa cosa di un altro, comunque la pensa in modo … Continua a leggere

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