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- Gaetano Minafra, Arte contemporanea 24. Tsunami
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- Lisbona si prende tutto lo sguardo (quattro fogli di diario)
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- I resti di Babele 29. Disintegrare il vecchio lessico per azzardare nuove metafore
- Luigi Latino, La paura
- Di là dalla cornice
- Cartolina postale 6. – Al Professor Antonio Tabucchi, Lisbona
- Manco p’a capa 255. Come continuiamo a farci del male
Archivi tag: Antonio Errico
I resti di Babele 29. Disintegrare il vecchio lessico per azzardare nuove metafore
di Antonio Errico Cambiano i luoghi, e le storie di quei luoghi. Il Salento cambia la sua fisionomia, il modo di confrontarsi con se stesso, con l’Europa, con il Mediterraneo. Cambiano i suoi paesi, le sue città, le esistenze di … Continua a leggere
I resti di Babele 28. La pittura di Antonio Chiarello, il mare e l’approssimazione d’infinito
di Antonio Errico In principio è il mare: quello che Charles Baudelaire chiamava “un infini dimunutif”, una approssimazione d’infinito. Non potendo rappresentare l’infinito, allora si rappresenta la sua metafora, la sua approssimazione, la condizione che conduce il pensiero alla soglia … Continua a leggere
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I resti di Babele 27. Rina Durante, dall’isola di Saseno verso la letteratura
di Antonio Errico Ci sono scrittori per i quali tra la vita e la letteratura si stabilisce una relazione di inestricabile interdipendenza: scrivono quello che vivono e vivono per scrivere, anche se non sempre riportano sopra un foglio le storie … Continua a leggere
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I resti di Babele 26. Il paesaggio del Salento nella letteratura
di Antonio Errico Prima di essere parola, Finisterre è una visione del mondo, dell’essere, dell’esistere; è un modo di attribuire significati alla Storia, di interpretare i suoi segni, le sue stratificazioni, le coerenze, le contraddizioni. Anche le sue passioni. Anche … Continua a leggere
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I resti di Babele 25. La saggezza imprescindibile nei libri che ci saranno fatali
di Antonio Errico Il 23 aprile di ogni anno si celebra la giornata mondiale Unesco del libro e del diritto d’autore. In un saggio che si intitola La saggezza dei libri, Harold Bloom, il più celebre e influente critico americano, … Continua a leggere
I resti di Babele 24. Insegnare la storia è compito di tutti
di Antonio Errico La storia, quella cosa che rappresenta l’esistere degli uomini nel tempo e nello spazio, con le loro fortune e le loro sfortune, con le loro nobiltà e le loro miserie, quella cosa forse ha insegnato poco, sempre. … Continua a leggere
I resti di Babele 23. Tra memoria e conoscenza gli universi di una civiltà
di Antonio Errico Ci sono libri che ad ogni pagina spalancano universi di civiltà: raccontano storie di miti, di riti, di stagioni dell’esistenza che vengono e che vanno. Sono libri che mentre dicono di un passato disegnano orizzonti di futuro. … Continua a leggere
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I resti di Babele 22. Barocco, la pietra parlante nei libri di Cazzato e Manno
di Antonio Errico Quando qualche giorno fa alcuni amici che vorrebbero venire in Puglia per l’estate mi hanno chiesto quale libro consultare sul barocco, non ho avuto nessun bisogno di pensarci nemmeno un secondo e ho risposto così: Puglia barocca … Continua a leggere
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I resti di Babele 21. “Finibusterre” come chiave per descrivere il ‘900 salentino
di Antonio Errico La narrativa del Novecento salentino comincia nelle ultime pagine di Finibusterre di Luigi Corvaglia. Con un delirio. Con lo sgretolamento del mondo sotto gli occhi dei colerosi di un lazzaretto. Comincia con un’apocalisse, la furia di un … Continua a leggere
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I resti di Babele 20. Salvatore Cosentino, quando il teatro è corpo a corpo con l’idea
di Antonio Errico In principio è un’idea. Un nucleo di senso intorno al quale convergono – o si addensano – immagini suggestioni emozioni interpretazioni memorie. Poi da quel nucleo di senso prendono forma ragionamenti, riflessioni, considerazioni, argomentazioni, analisi che trovano … Continua a leggere
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I resti di Babele 19. Luigi Malerba. Quella sceneggiatura che poteva essere un romanzo
di Antonio Errico Luigi Malerba, uno dei più grandi scrittori del Novecento, ha lavorato in modo significativo anche con sceneggiature per cinema e televisione. Diceva che la scrittura di sceneggiatura era un lavoro fatto anche con molta partecipazione ma senza … Continua a leggere
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I resti di Babele 18. Amore e poesia in Franco Melissano
di Antonio Errico Poesia d’amore , innanzitutto, è quella di Franco Melissano. Dice: “ Ristava nelle coppe del tuo seno/il profumo dei tuoi occhi appena schiusi”. Poesia d’amore e di memoria. Dice: “Voglio dimenticare/ ogni malinconia/per ricordar soltanto/il tempo dell’amore”. … Continua a leggere
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I resti di Babele 17. Vittore Fiore l’interprete del Sud e dell’Europa
di Antonio Errico Il 21 febbraio del Novantanove, a Capurso, moriva Vittore Fiore: pochi giorni dopo il riconoscimento da parte del Consiglio dei Ministri, del vitalizio previsto dalla legge Bacchelli, attribuito a personalità che onorano la patria in diversi settori. … Continua a leggere
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I resti di Babele 16. I racconti di Mimmo Tardio. Un lungo affetto per la memoria
di Antonio Errico La memoria bisogna saperla governare, non lasciando varchi aperti all’insolenza della nostalgia, meno che mai all’inganno del rimpianto. Bisogna considerarla per quello che è: una stratificazione di ricordi di occasioni, di incontri, di volti, di voci, di … Continua a leggere
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I resti di Babele 15. Ragni, musica e possessioni nello sguardo dell’antropologa
di Antonio Errico Giovane, appassionata, con un bagaglio rigonfio di attesa e di stupore, con gli occhi spalancati sul paesaggio e il cuore che si apriva all’incontro di storie e di esistenze, Annabella Rossi venne in Salento con l’équipe di … Continua a leggere
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La grandezza di Leopardi così diversa per ciascuno
di Antonio Errico Giacomo Leopardi non esiste. Certo, ha avuto un tempo della vita vera, ma poi si è trasformato in una gigantesca figura dell’immaginario. Così, ognuno di noi ha il suo Leopardi – dentro – che solo un po’ è … Continua a leggere
I resti di Babele 14. La cultura della sensibilità per interpretare il reale
di Antonio Errico C’erano una volta contadini che non avevano fatto alcuna scuola ma che avevano una sensibilità amorosa verso un albero di ulivo. Lo crescevano. Lo accudivano. Si spera che ce ne siano ancora. Poi i tempi sono cambiati … Continua a leggere
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I resti di Babele 13. La penna di Albahari custode della memoria
di Antonio Errico Un mestiere è il simbolo di una civiltà, la rappresentazione di una dimensione sociale, economica, soggettiva, collettiva, di benessere, di sviluppo, di progresso. Racconta molte storie, si compone di stratificazioni semantiche, è la sintesi di presente e … Continua a leggere
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I resti di babele 12. Il primato dell’essere umano nelle certezze dell’infinito
di Antonio Errico L’Infinito che si manifesta nella luce di una tela di Caravaggio o nei colori della notte stellata di Van Gogh, la tecnologia non ce lo può dare. Quell’Infinito è una condizione che appartiene all’arte custodita dalle mani, … Continua a leggere
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I resti di Babele 11. La consapevolezza del passato contro la civiltà smemorata
di Antonio Errico Si racconta che una volta un giovane musicista sottopose a Gioacchino Rossini una composizione, chiedendo al maestro la sua valutazione illuminata. Rossini rispose che c’è del nuovo e c’è del bello, ma ciò che è nuovo non … Continua a leggere
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