Archivi tag: Antonio Devicienti

Inchiostri 27. Ciotole

di Antonio Devicienti La porta con sé il monaco buddhista per ricevere l’elemosina di una manciata di riso; una il calligrafo per preparare l’inchiostro; ne ha una la scrittura per raccogliersi e decantare. Le ciotole di Edmund De Waal stanno … Continua a leggere

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Inchiostri 26. Sils Maria

di Antonio Devicienti Esistono toponimi leggendari, colmi del loro stesso nome. Evocano accadimenti, persone, libri capaci di identificare un tempo o una civiltà – e anche la fine d’una civiltà. Stanze in cui l’estate s’addensò e scrisse. La scrittura s’ebbe … Continua a leggere

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Inchiostri 25. Simone Martini alle porte di Siena (leggendo Mario Luzi)

di Antonio Devicienti «Mi guarda Siena, / mi guarda sempre» da Viaggio terrestre e celeste di Simone Martini «È questa, dunque, verità: non io la guardo, bensì le torri di lei, le finestre di lei, i suoi tetti, occhi di … Continua a leggere

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Inchiostri 24. Conus marmoreus (Rembrandt)

di Antonio Devicienti Quest’incisione di Rembrandt è un poema dedicato alle variazioni del grigio, del bianco, del nero. E un poema dev’essere sempre rivelazione dell’inatteso. Ecco che il grigio, l’ombra, il bianco si fanno plurali (i grigi, le ombre, i … Continua a leggere

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Conversazione a Roca Vecchia 2

di Antonio Devicienti È un buon luogo, questo, per ritrovarsi a conversare: il mare invernale, lasciato finalmente solo, si dà in tutta la sua austera significanza ed è parca, commovente la sua bellezza priva dei facili trionfi dell’estate. «Desidererei conversare … Continua a leggere

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Inchiostri 23. Pioggia (2006) di Abbas Kiarostami

di Antonio Devicienti Abbas Kiarostami amava percorrere in automobile vasti tratti dell’Iran rurale e fotografare; una sua serie reca il titolo inglese di Roads and Rain ed è il risultato di riprese fotografiche effettuate attraverso il parabrezza dell’auto mentre piove. … Continua a leggere

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Un altro Salento: su Io sono la bestia di Andrea Donaera

di Antonio Devicienti Non discuterò qui né della trama né della caratterizzazione dei personaggi, ma del linguaggio e dello stile dell’opera di Andrea Donaera Io sono la bestia (NN editore, Milano 2019): è mia convinzione che il libro s’imponga non … Continua a leggere

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Inchiostri 22. Frammenti dedicati a Carpignano Salentino, a Eugenio Barba e all’Odin Teatret

di Antonio Devicienti Non si può cominciare se non ricordando il “baratto”, la geniale invenzione ed eredità dell’Odin Teatret: barattare culture e lingue, memorie e sogni. Odino, Dio in sella a un cavallo a otto zampe: dio mai stanziale: andando, … Continua a leggere

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Inchiostri 21. Il settimo sigillo

di Antonio Devicienti La partita a scacchi con la Morte che Antonius Blok intraprende in riva al mare, in un tempo violento e antiumano, non è mai finita. La generosità del Cavaliere intesse una partita tra le cui maglie il … Continua a leggere

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Conversazione a Roca Vecchia 1

di Antonio Devicienti È un buon luogo, questo, per ritrovarsi a conversare: il mare invernale, lasciato finalmente solo, si dà in tutta la sua austera significanza ed è parca, commovente la sua bellezza priva dei facili trionfi dell’estate. «Ho sempre … Continua a leggere

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Inchiostri 20. Per Ilaria Seclì

di Antonio Devicienti Il mondo fece credere inadatto il Principe di Perfezione. Bucò l’acqua della sua Sapienza Dolce per dividerla nei terreni paludosi e farne cibo per i molti. Lei nel sonno di bambina, dita al pianoforte, silenzi e solitudini … Continua a leggere

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Inchiostri 19. Colui che era “corpo occhio luna penna”

di Antonio Devicienti La scrittura si muove tra le colline marchigiane, Jacqueline Risset vi intuisce la verità di una poesia che nasce dalla reclusione, ma che viene “vendicata” dalla luna, dalla sua presenza poetica perché creatrice e fantasticante – forse … Continua a leggere

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Inchiostri 18. Per Ettore Spalletti

di Antonio Devicienti Presenza della stanza: sono la porta e la soglia  a identificarla, dialettica tra dentro e fuori, tra chiuso e aperto. La finestra è la cesura necessaria nella compattezza del muro per fare della stanza non cella di … Continua a leggere

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Inchiostri 17. Giorgio Morandi a Grizzana

di Antonio Devicienti Dalla finestra della casa di Grizzana Giorgio Morandi percorre col binocolo, palmo a palmo, il paesaggio. Dipinge per mediata visione, per distanza e non distratta concentrazione. Sono anni di guerra, i colori che trasceglie spesso cupi oppure … Continua a leggere

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Inchiostri 16. Per Vincenzo Ciardo

di Antonio Devicienti Quello di Vincenzo Ciardo è sguardo amorosamente dispiegato sulle terre salentine – non scrivo di proposito “sul paesaggio salentino”, orribile espressione inflazionata e guastata dalla tendenza sempre più diffusa a imbalsamare una certa idea della Terra d’Otranto … Continua a leggere

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Inchiostri 15. Il poeta e il vulcano

di Antonio Devicienti corps œil lune plume (Jacqueline Risset, Présence de la lune, testo dedicato a Giacomo Leopardi) La luna va calando all’orizzonte / dove si perde la pianura, e dice / che trapassare al nulla non è male (Giovanna … Continua a leggere

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Inchiostri 14. Per Vittorio Bodini

di Antonio Devicienti Sulle soglie, in ascolto, antiche donne sedute – o macchie che la luna ripercuote nell’aria – socchiudono pupille d’una astratta durezza dai palmi delle mani, aperte pietre sui grembi. Ineludibile Bodini per chi, Salentino, si dedichi alla … Continua a leggere

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Ustione, folgore, fuoco: suggestioni chariane

di Antonio Devicienti Inseguire il tema dell’ustione per scaldarmi e bruciarmi al magistero di chi sa additare una via alla parola; mi affido così a René Char poeta-fabbro, poeta-maniscalco, poeta dal grembiule di cuoio – ed ecco la scintilla esplosa … Continua a leggere

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Inchiostri 13: Jouer de la pétanque

di Antonio Devicienti Questa volta l’inchiostro numero 13 abbandona il rigoroso bianco e nero per colmarsi dei colori degli abiti delle persone e della luce di Provenza della fotografia che il filosofo François Fédier scatta nel settembre del 1966 in … Continua a leggere

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Inchiostri 12. Santo Stefano di Soleto

di Antonio Devicienti Forse è possibile dire che frammenti di tempo letteralmente pietrificatto si rendano visibili mentre si vaga per le strade dei centri storici – ma l’espressione “centro storico” mi appare ben poco elegante e ancor meno pregnante di … Continua a leggere

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