Archivi tag: Antonio Devicienti

Sonetti dei destini VII

di Antonio Devicienti La foto di Doisneau che ritrae De Broglie davanti ad una lavagna intento a cercare l’errore in una formula matematica e la foto di Wittgenstein che ha alle spalle un muro graffiato di mille scarabocchi (o segni? … Continua a leggere

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Sonetti dei destini VI

di Antonio Devicienti Oppure alla luce marina si screziano Muse come velate. Dolcissime e appena profumate di gelsomino (o è la mente che ne percepisce vaghissimo sentore?): per Ophélia de Queiroz. Eravate Lisbona nel barlume della sua luce ed il vento … Continua a leggere

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Sonetti dei destini V

di Antonio Devicienti In più d’un’intervista Amelia Rosselli esprime ammirazione per il poeta-asceta di Melicuccà: silenzio e solitudine sprezzati valori, necessari paesaggi: per Lorenzo Calogero. Quando la solitudine s’addensa fin nella riarsa cenere invernale del focolare e i bicchieri, la … Continua a leggere

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Sonetti dei destini IV

di Antonio Devicienti Poi c’è Roma, stratificata città, spasmi di vita, spasmi di sole: per John Keats. Questo tramonto senza fine forse e trasvoli lunghissimi di rosso se morire è succedersi di corse disperanti fino alla poesia-osso. . Acqua, acqua … Continua a leggere

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Sonetti dei destini III

di Antonio Devicienti 3 La Germania, coraggio nel tentare abissi, nello scalare la vertigine: per Heinrich von Kleist. La scrittura nei giorni si dispiega, s’ammùtinano o s’addensano i versi: ali pentesilea non ha e annega nel braciere annega degli universi. … Continua a leggere

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Sonetti dei destini II

di Antonio Devicienti 2 Quanto desiderio nell’amare e nel fare arte, quanto slancio; bellezza nei corpi amati, bellezza dalle menti amanti: per Hendrickje Stoffels. Il corpo contemplato, soggiogante, desiderato, amato, tra lenzuola nudo o nell’acqua di luna nascente, oh corpo di … Continua a leggere

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Sonetti dei destini I

di Antonio Devicienti Fabbrichiamo il nostro destino giorno per giorno, mente e mani immersi nel nostro proprio tempo. Guardiamo talvolta a destini già compiuti, in apparenza, ma che generosi si schiudono nuovamente per noi e con noi colloquiano. (Si parlerà … Continua a leggere

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Inchiostri 122. Un acquerello di Giulia Napoleone

di Antonio Devicienti Un acquarello che rimanda a sé stesso e che medita sul proprio essere acquarello: trasparenze, velature del colore, direzioni dei tratti e, nell’apparente aleatorietà del medium che rischia sempre d’essere sfuggente, difficilmente controllabile, facile a sconfinare, colare, … Continua a leggere

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Inchiostri 121. Tre luoghi patavini

di Antonio Devicienti C’è un’installazione di Kounellis nel cortile principale di Palazzo Bo fatta di travi di legno consumate dal tempo e scheggiate; l’artista le raccolse nella periferia della città, le pensò come segni materici della resistenza al nazifascismo e … Continua a leggere

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Inchiostri 120. Bernd e Hilla Becher

di Antonio Devicienti Bernd e Hilla Becher fotografano stabilimenti minerari, gasometri, serbatoi dell’acqua, ponti per il manovramento dei treni, altiforni. Le fabbriche dismesse, i birrifici svuotati, le cartiere abbandonate da anni potrebbero forse avere anche loro la solennità sospesa che … Continua a leggere

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Inchiostri 119. Il volo della libellula

di Antonio Devicienti «Non mi bastava la luce nera del Merisi, dovevo contendere alla notte il silenzio foderato di melancolia, ascoltare voci parlarmi da belliche distanze – e non è detto che la guerra non duri anche dopo. Non volevo … Continua a leggere

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Inchiostri 118. Sposata con il vento

di Antonio Devicienti Sposata con il vento (e con la luce che sale dall’Adriatico dilatato spazio) Villa Sticchi si è ancorata per sempre in un sogno che non cessa e in uno spasmo di parole e d’immagini che la consacrano … Continua a leggere

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Inchiostri 117. Torquato Tasso sorpreso dal fortunale per le strade di Ferrara mentre medita sul prosieguo del suo poema

di Antonio Devicienti L’olifante del temporale infuria sopra la città ed era secoli prima di un oggi indecifrabile e buio. Ma anche allora l’oggi sarà sembrato indecifrabile e buio splendidamente ammantato di violenza. Nel progredire e nel proseguire quello che … Continua a leggere

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Inchiostri 116. Interno otrantino

di Antonio Devicienti Le persiane accostate a tenere fuori il sole meridiano – l’orologio sul tavolo e l’oscillazione del pendolo (ma non è tempo che trascorre, è suono di sospensione). Quando sarà venuta la notte i fanali del porto accesi … Continua a leggere

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Inchiostri 115. Eleonora d’Aragona

di Antonio Devicienti Ogni sera mi desto dal mio sonno diurno detergendomi dall’immobile velame degli sguardi che di giorno incessanti impudichi mi aderiscono su ogni anfratto del viso – non uno che distolto da me lo sguardo impari a: vedermi! … Continua a leggere

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Trasmissioni radio 14. Tre ultimi mestieri

di Antonio Devicienti Chissà che cosa direbbe l’ultima macàra di Terra d’Otranto? – forse: «Guarda gli olivi sulla soglia del giardino come alzano le braccia nel disco della luna: venite voi che volete galoppare in sella ai pensieri-cavalli sopra i … Continua a leggere

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Inchiostri 114. I solchi di Raoul Ubac

di Antonio Devicienti Solchi: nelle incisioni, nelle litografie, nelle sculture che Ubac realizza. Solchi, appunto: linee parallele, tracciate secondo musicali variazioni, andanze del pensiero, emersione allo sguardo delle direzioni che la materia lavorata assume se il pensiero interviene e crea. … Continua a leggere

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Inchiostri 113. Le macchine di Jean Tinguely

di Antonio Devicienti Una macchina di Jean Tinguely sembra essere un TESTO del quale vengono evidenziati i meccanismi (le parti interconnesse tra di loro) e i movimenti (le interrelazioni che animano il testo), ogni sua parte è accenno a testi … Continua a leggere

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Inchiostri 112. Leggendo Claudio Parmiggiani

di Antonio Devicienti «Le opere interrogano noi» (Claudio Parmiggiani, Una fede in niente ma totale, Le Lettere, Bagno a Ripoli 2019, pag. 370) scrive laconicamente Parmiggiani; in realtà è un’affermazione radicale, perché pone sia l’artista sia ognuno di noi davanti … Continua a leggere

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Inchiostri 111. Leggendo Attilio Bertolucci

di Antonio Devicienti Allievo di Roberto Longhi, condirettore di Paragone, modernissima rivista che stabilisce connessioni tra arti figurative e letteratura e autore di numerosi interventi critici sulla pittura e il cinema, Attilio Bertolucci mostra da sempre nella sua poesia una particolare … Continua a leggere

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