Archivi tag: Antonio Devicienti

Opus tessellatum 7. Lo zodiaco

di Antonio Devicienti (Tonino Guerra e Andrej Tarkovskij dialogano mentre camminano sul mosaico pavimentale; stanno compiendo insieme un viaggio in Italia per trovare i luoghi opportuni in cui ambientare Nostàlghia; è il 1982 e l’anno seguente e da quel viaggio … Continua a leggere

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Opus tessellatum 6. Alexander rex

di Antonio Devicienti Il Liber Alexandri Magni squaderna l’atlante delle leggende, spalanca l’Asia e sogna macchine volanti. S’inabissa in un cielo da percorrere con la temerità della mente. ALEXANDER REX s’invola sul Canale d’Otranto – ha gli occhi spalancati come … Continua a leggere

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Opus tessellatum 5. L’asino arpista

di Antonio Devicienti (Parla John Cage che, credo, non è mai stato a Otranto, ma mi affascina l’idea) «Asino, sempre ingiustamente creduto stupido e ignorante, t’incontro qui e ascolto, sospeso, la tua musica: sounds from nature time and sound the … Continua a leggere

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Opus tessellatum 4. L’albero della vita

di Antonio Devicienti (Parla l’edificio della Cattedrale) «In te mi specchio, colonna vertebrale, albero maestro di nave, lunghissimo solco da seminare e che rampollerà nel ciclo dei mesi, degli anni, dei secoli. Questa terra di querce lecci eucalipti e olivi … Continua a leggere

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Opus tessellatum 3. La sirena bicaudata

di Antonio Devicienti (Parla Antonio Leonardo Verri) «Sei immagine della scrittura, possiedi la fosforescenza delle creature degli abissi oceanici, il tuo canto (che, dicono, svia i naviganti) mi fa desiderare il Libro Declaro e da mesi ormai dormo col Finnegan’s … Continua a leggere

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Opus tessellatum 2. La regina di Saba

di Antonio Devicienti (Parla il  Re Salomone che, nel mosaico otrantino, le siede di fronte, ma in un altro medaglione) «Signora del viaggio, mente che avida contempla la mia città, ti sono grato del dono che porgi a me pur … Continua a leggere

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Opus tessellatum 1. La scacchiera dell’essere

di Antonio Devicienti (parla la creatura che regge sulla testa la scacchiera) «Chi adesso scrivendo mi dà la parola lo ricordo bambino entrare in questo grande spazio figurato, camminare su questo tappeto di mosaico e, nella fascinazione del suo non … Continua a leggere

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Breve saggio sugli androni

di Antonio Devicienti L’androne è il luogo di transizione tra la strada (pubblica) e gli ambienti (privati) di un edificio; può esservi presente o meno un portone ed eventualmente una cancellata: l’androne è luogo complesso che possiede la virtù pratica … Continua a leggere

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Il dialogo e il silenzio

di Antonio Devicienti Carte d’amore (Bollati Boringhieri, Torino 2022) di Antonio Prete, come già i precedenti, è libro da centellinare pagina dopo pagina, ricchissimo di suggestioni e rimandi, perfettamente coerente con quello che mi appare l’universo umano, poetico ed ermeneutico … Continua a leggere

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I ponti di Parigi

di Antonio Devicienti Sto guardando Parigi, la città sul fiume, dall’ampio terrazzo dell’Institut du Monde Arabe. La facciata dell’edificio, bianco ricamo che ricorda le finestre di merletto di Sana’a e i manoscritti arabi medievali, s’innalza alle mie spalle in dialogo … Continua a leggere

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La poesia e lo sguardo (breve saggio in omaggio all’opera di Franco Piavoli)

di Antonio Devicienti Si può partire dagli assunti che la poesia esista già di per sé e che debba essere lo sguardo a rendersi capace di vederla; ch’essa si generi dai cicli della natura, dal costituirsi e dal divenire dei … Continua a leggere

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Tre sguardi ghirriani (Luigi Ghirri in Puglia)

di Antonio Devicienti Esiste nella mia biografia un elemento che considero naturale e indiscusso, originario e ovvio: la luce di Puglia (sia essa diurna che notturna) – ci sono nato completamente immerso, negli anni dell’infanzia (che poi solo successivamente sono … Continua a leggere

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Taccuino di Terra d’Otranto 5. Nel pozzo delle visioni

di Antonio Devicienti      Sule nìuru se ddhuma a sciroccu te la làmia:      scotinì fotià ston ìpono      pu Salentini Salentini ìmesta.     ‘Na casa subbra lu puzzu te li scursuni,      spiti atto noston.      (Tentativo di traduzione … Continua a leggere

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Taccuino di Terra d’Otranto 4. La luce

di Antonio Devicienti      Lasciato aperto sull’orlo della cisterna un libro. Sbattono i panni stesi al sole ad asciugare da muro a muro della corte. Ete cquài ca lucìsce la coscienza de quiddhu ca ‘a luce ète: mathrice de li … Continua a leggere

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Taccuino di Terra d’Otranto 3. L’albero

di Antonio Devicienti      Il pensiero deve essere ostinato come l’olivo che sopravvive alle calcinazioni della Canicola e alle erosioni della salsedine; malleabile come la pietra leccese che può essere lavorata in diecimila forme; tagliente come il filo e come … Continua a leggere

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Taccuino di Terra d’Otranto 2. Il mare

di Antonio Devicienti      Quel mattino le capre scesero per le rocce tra le scogliere di Leuca e s’immobilizzarono stregate dallo spazio marino, dilatato oltremisura.      Dove si congiungono la pietra e il mare è il luogo sacro e magico … Continua a leggere

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Taccuino di Terra d’Otranto 1. La pietra

di Antonio Devicienti      L’olivo segna la soglia, l’entratura, l’incominciamento. Un antichissimo recinto di muri a secco per le capre. La terra rossa. Sterpi adusti dalla Canicola.      Il labirinto non abbisogna di ciclopiche opre murarie. Basta la mente. La … Continua a leggere

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Luigi Ghirri e il sonno del viaggiatore

di Antonio Devicienti C’è questo autoritratto di Luigi Ghirri, c’è questa sala d’aspetto di una stazione di provincia, c’è questo abbandono pensoso del fotografo, questa sosta pronta a farsi di nuovo viaggio, c’è questa panca di legno e il tavolo … Continua a leggere

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Breve saggio sulle terrazze salentine

di Antonio Devicienti Penso alle terrazze dei centri storici salentini, a quel mosaico di chianche, rialzi, muretti e parapetti, tettoie avventizie (dette suppinne), comignoli, fili tesi per stendervi il bucato, vasi di terracotta, pile e pileddhed i pietra escavata, bidoni … Continua a leggere

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Breve saggio di paesologia

di Antonio Devicienti La parola “saggio” possiede anche il significato di “prova” oppure vuol dire “esercizio, dimostrazione di” – in quest’esercizio di paesologia mi proverò, allora, a raccontare del mio paese natale scrivendo di luoghi altri da lui. La scienza … Continua a leggere

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