Archivi tag: Antonio Devicienti

Inchiostri 11. La Santa dei Gitani

di Antonio Devicienti Il pellegrinaggio dei Gitani alle Saintes Maries de la Mer è una processione anche di apparizioni, di accensioni dell’immaginazione. Dalla cripta portano fino al mare l’immagine della loro Santa “Nera”, Santa Sarah, la serva egizia che salvò … Continua a leggere

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Inchiostri 10: Henri Cartier Bresson fotografa il passo di Alberto Giacometti sotto la pioggia

di Antonio Devicienti Il passo di Giacometti è quello delle sue ombre, le sue ombre sono materia scultorea – o l’avanzo, carbonizzato e irriducibile, di quello che il fuoco ha finito di bruciare e più non sa bruciare. Questa pioggia … Continua a leggere

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Inchiostri 9: Eduardo Chillida e Johann Sebastian Bach

di Antonio Devicienti Alcune serigrafie del 1997 di Eduardo Chillida, opere di calviniana leggerezza, omaggiano il nome e l’opera di Johann Sebastian Bach rendendo visibile la musica, facendosi onde d’inchiostro capaci di attuare la sinestesia tra udito e vista. Onde … Continua a leggere

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Inchiostri 8: i sentieri di Dimitris Pikionis sull’Acropoli di Atene

di Antonio Devicienti … anche se, lo si ricordi, questi sentieri bellissimi e armoniosi inventati dal genio di Dimitris Pikionis non esisterebbero senza la competenza e la bravura delle maestranze che hanno tagliato, sagomato, posato le migliaia di tasselli che … Continua a leggere

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Inchiostri 7. Su di una foto di Lucien Clergue

di Antonio Devicienti L’uomo cavallo, inchiostrata forma ritta tra i bianchi squadrati muri dell’edificio, si muoverà dentro un tempo sospeso e verrà a sollecitare sogni, visioni, stupefazioni. Una Provenza  coniugata al tempo futuro, ma non nel senso banale e diffuso … Continua a leggere

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Inchiostri 6. Su di una foto di Marcello Moscara

di Antonio Devicienti Sono stanco del Salento tutto colori, sule mare e ientu, buono per turisti che non capiscono quello che vedono, cui non interessa quello che siamo né quello che siamo stati, non amo il Salento delle notti della … Continua a leggere

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Inchiostri 5. Su di un disegno di Giuseppe Penone

di Antonio Devicienti Propagazioni sono quei lavori che partono dall’impronta digitale impressa al centro del foglio con inchiostro tipografico per continuare (“propagare”) a matita le linee dell’impronta del polpastrello; le linee mantengono sempre una distanza tra di loro di un … Continua a leggere

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Inchiostri 4. Su di una foto di Leonardo Sinisgalli ad Alberobello

di Antonio Devicienti C’è questa fotografia di Leonardo Sinisgalli ad Alberobello nel 1964. Riconosco la calce bianca di Puglia che dà morbidezza ed eleganza contadina alla pietra arenaria, riconosco la terracotta del grande vaso il cui colore, in parte toccato … Continua a leggere

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Inchiostri 3. Su di un disegno di Álvaro Siza

di Antonio Devicienti Disegnare è atto di gioia intellettuale e di conoscenza: l’architetto Álvaro Siza disegna non solo in funzione dei progetti cui lavora, ma anche per puro divertimento, per fissare sotto forma d’immagine momenti di convivialità – ed egli … Continua a leggere

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Inchiostri 2. Su di una fotodi Marina Ballo Charmet

di Antonio Devicienti Con vocabolo viziato di pregiudizio chiamiamo “erbacce” quelle piante spontanee e indesiderate che, diciamo inoltre rincalzando l’espressione spregiativa, “infestano” un prato o un giardino. Dimentichiamo che semi, spore e radici ignorano bellamente l’artificiosità e l’artificialità di quei … Continua a leggere

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Inchiostri 1. Su di una foto di Antigone Kourakou

di Antonio Devicienti La fanciulla vestita di nero e adagiata (o adagiatasi), gli occhi chiusi, sulle gradinate del teatro fa da contrappunto al bianco-grigio (forse millenario) della pietra e della calce e possiede, per chi guarda, un legame con il … Continua a leggere

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Sei brevi studi per Pierre Tal Coat

di Antonio Devicienti 1. Il silenzio dei licheni è grido acuminato che trafigge le pagine della notte. Siete stati nell’atelier del pittore, ne sapeste udire la voce, ma talvolta non i silenzi – ne portate negli occhi i colori, ma … Continua a leggere

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Breve saggio sulle cartiere abbandonate

di Antonio Devicienti Questo è un breve saggio che indaga ragioni sentimentali, non economiche né sociali – ma che non ricerca facili effetti estetizzanti nei luoghi abbandonati d’era industriale e postindustriale. La cartiera abbandonata è, infatti, come una conceria abbandonata, … Continua a leggere

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Opus tessellatum 13. Per Lisetta Carmi

di Antonio Devicienti (Parla il rosone della Cattedrale: è la notte tra il 5 e il 6 luglio 2022) «L’alternarsi di luce e di buio è la mia natura, il mio sguardo ciclico che mi fa esistere membrana tra dentro … Continua a leggere

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Opus tessellatum 12. Gli elefanti che reggono sulla groppa l’albero della vita

di Antonio Devicienti (Parlano i due elefanti). «Questo tappeto di mosaico è stato inventato per i bambini, affinché ci corrano sopra, giochino a campana con le caselle dei mesi, si lascino meravigliare da Re Artù. Meravigliatevi, voi che guardate e … Continua a leggere

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Opus tessellatum 11. L’asino di Apuleio

di Antonio Devicienti (Parla l’asino che ha per metà fattezze umane) «Viandante, in me tu vedi le incessanti metamorfosi del reale, il trascorrere delle forme, la varietà multicolore del mondo (dei mondi). Viandante, se dicono che curiositas è stato il … Continua a leggere

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“Tradurre / è prestare parola al desiderio”: su Tutto è sempre ora di Antonio Prete

di Antonio Devicienti (…) c’è qualcosa che passando tra le lingue in ogni epoca rimane lucente, una moneta che non perde valore, essendo del vuoto la forma, mai si consuma perché è già mancanza, voglio dire il desiderio. Tradurre è … Continua a leggere

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Opus tessellatum 10. Mestieri e zodiaco

di Antonio Devicienti (Anche Vittorio Bodini riprende in una sua famosa terzina l’assai conosciuto detto: è qui che i salentini dopo morti / fanno ritorno / col cappello in testa e il poeta si riferisce, ovviamente, a Santa Maria di … Continua a leggere

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Opus tessellatum 9. La Torre di Babele

di Antonio Devicienti (Mi piace immaginare che in un pomeriggio di maggio il poeta Ercole Ugo D’Andrea accompagni sua madre in Cattedrale, poi in una passeggiata sul lungomare otrantino). «Alle porte dell’estate nella luce del mosaico la preghiera sarà ancora … Continua a leggere

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Opus tessellatum 8. Il profeta Giona

di Antonio Devicienti (Ogni notte, non visti e non uditi, i Salentini ormai privati del corpo, MA NON DELLA  LORO MEMORIA TERRESTRE, fanno ritorno nei luoghi fascinanti: Leuca de Finibus Terrae, la Centopietre di Patù, i pochi ruderi di Casole, … Continua a leggere

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