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- I resti di Babele 29. Disintegrare il vecchio lessico per azzardare nuove metafore
- Luigi Latino, La paura
- Di là dalla cornice
- Cartolina postale 6. – Al Professor Antonio Tabucchi, Lisbona
- Manco p’a capa 255. Come continuiamo a farci del male
- La Cappella austro-ungarica nella Basilica del Santo a Padova
- Luigi Fulvi, Nucleo reperto di ulivo
- In ascolto ai crocicchi – Anna Santoliquido tra poesia e teatro, a cura di Gianni Antonio Palumbo (2025)
- Anna Santoliquido nell’ “ombelico del mondo”. A proposito dei suoi “Versi a Teocrito”
- Presentazione di Paolo Vincenti, Le storie dello scirocco – Taurisano, 8 maggio 2025
- Marcello Toma, Memoria – porta galatinese
- I resti di Babele 28. La pittura di Antonio Chiarello, il mare e l’approssimazione d’infinito
- Conferenze sull’Anfiteatro di Lecce – Lecce, 8-29 maggio 2025
- Manco p’a capa 254. Il segreto del successo: la semplicità
- Museo della Permanente, Appesi a un filo – Milano, 5 maggio 2025
Archivi tag: Antonio Devicienti
Cartolina postale 6. – Al Professor Antonio Tabucchi, Lisbona
di Antonio Devicienti Gentile Professor Tabucchi, le Azzorre sono orizzonte e porto di transito – chi legge è navigante che ha pagine e pagine innanzi a sé, orizzonti sempre cangianti; chi legge è navigante che capitolo dopo capitolo oppure racconto … Continua a leggere
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Cartoline postali 5. – Al Maestro Claudio Abbado, Bologna
di Antonio Devicienti Esimio Maestro, chi ha assistito ai Suoi concerti non riesce a dimenticare le Sue mani mentre dirigono la Nona di Mahler – e la sinistra immobile eppur fremente appoggiata sul petto che rende visibile il silenzio finale, … Continua a leggere
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Inchiostri 147. Variazioni su di un dipinto
di Antonio Devicienti 1. Nel Concerto interrotto di Tiziano Vecellio il silenzio sta sospeso tra il ricciolo della viola da gamba e la mano posata sulla spalla del ragazzo alla spinetta, tra le dita di questi e i tasti fermi … Continua a leggere
Pubblicato in Arte, Inchiostri di Antonio Devicienti
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Cartoline postali 4. – Al Dottor Daniele Del Giudice, Venezia
di Antonio Devicienti Gentile Dottor Del Giudice, il volo della mente è il più emozionante e la scrittura lo rende fattivo, vertiginoso, meravigliante. Assentarsi per giorni e per mesi dal mondo e stare nella scrittura, il mondo filtrare attraverso la … Continua a leggere
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Taccuino di traduzioni 21. L’ortensia blu (Rainer Maria Rilke)
di Antonio Devicienti Blaue Hortensie So wie das letzte Grün in Farbentiegeln sind diese Blätter, trocken, stumpf und rauh, hinter den Blütendolden, die ein Blau nicht auf sich tragen, nur von ferne spiegeln. Sie spiegeln es verweint und ungenau, als … Continua a leggere
Cartoline postali 3. – Alla Dottoressa Ingeborg Bachmann, Roma
di Antonio Devicienti Gentile Dottoressa Bachmann, che «la guerra non viene più dichiarata, / ma continuata» è verità (poetica, politica e storica) che non smette di perpetuarsi, triste e violenta. Quando lei chiede a suo padre «perché in quel tempo … Continua a leggere
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Trasmissioni radio 23. Nel buio
di Antonio Devicienti «La vera conoscenza non è una scienza – è, piuttosto, una via di uscita. Ed è possibile che questa coincida oggi con una tenace, lucida, svelta resistenza sul posto» – Giorgio Agamben Allegoria della politica nella rubrica … Continua a leggere
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Cartoline postali 2. Al Signor Ercole Ugo D’Andrea, Galatone
di Antonio Devicienti Gentile Signor D’Andrea, mi scuso se disturbo quella che so essere la Sua estrema riservatezza (che, ça va sans dire, rispetto e ammiro), ma desidero farLe sapere che La leggo con intatta partecipazione da quando, ancora studente … Continua a leggere
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Taccuino di traduzioni 20. Torso arcaico di Apollo (Rainer Maria Rilke)
di Antonio Devicienti Archaischer Torso Apollos Wir kannten nicht sein unerhörtes Haupt, darin die Augenäpfel reiften. Aber sein Torso glüht noch wie ein Kandelaber, in dem sein Schauen, nur zurückgeschraubt, sich hält und glänzt. Sonst könnte nicht der Bug der … Continua a leggere
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Taccuino di traduzioni 19. Der König in Thule (J. W. Goethe)
di Antonio Devicienti Es war ein König in Thule, Gar treu bis an das Grab, Dem sterbend seine Buhle Einen goldnen Becher gab. Es ging ihm nichts darüber, Er leert’ ihn jeden Schmaus, Die Augen gingen ihm über, So oft … Continua a leggere
Cartoline postali 1. Al Signor Fernando Pessoa, Lisbona
di Antonio Devicienti Gentile Signor Pessoa, certamente può sembrare irriverente che un perfetto sconosciuto Le scriva, ma sia indulgente, La prego: l’amore e l’ammirazione di lettore forse mi giustificano. Se anch’io possedessi degli eteronimi, ebbene, potrebbero essere voce (una voce … Continua a leggere
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Inchiostri 146. di nuovo per Ettore Spalletti
di Antonio Devicienti Il colore non è accessorio, ma esso è LUCE ed è SILENZIO. Impensabile (impercepibile) lo SPAZIO senza il colore. L’immersione nel colore è nascita, muoversi nel colore è rinnovata nascita, genesi. Strato su strato il silenzio addensa … Continua a leggere
Inchiostri 145. Architettura e alfabeti
di Antonio Devicienti La materialità del segno alfabetico allo stato puro: si pensi soltanto ad alcune realizzazioni di Jaume Plensa: figure umane costituite da segni dei diversi alfabeti del mondo. E le figure sembrano raccolte in atteggiamenti di meditazione o … Continua a leggere
Trasmissioni radio 22. Volti
di Antonio Devicienti L’unico film sceneggiato da Samuel Beckett è del 1964, si chiama Film e ha come attore protagonista Buster Keaton per la regia di Alan Schneider, fotografia di Boris Kaufman. È un cortometraggio di 22 minuti sul tema … Continua a leggere
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Inchiostri 144. Cadenze veneziane
di Antonio Devicienti UNO: Nel 2011 l’artista statunitense Emily Arthur, nell’ambito di un progetto condiviso con Ca’ Foscari e con la Biennale d’Arte, interviene su di un libro (Il fiore della lirica veneziana – IV pubblicato da Neri Pozza nel … Continua a leggere
Trasmissioni radio 21. Per Michel Petrucciani
di Antonio Devicienti Che cosa sa e che cosa realmente comprende chi non vive in un corpo in difficoltà di chi, al contrario, deve fare i conti con una limitazione, una mancanza, un impedimento di carattere fisico? Nulla. In tutta … Continua a leggere
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Taccuino di traduzioni 18. Il tempo di Macondo (da Gabriel García Márquez, Cien años de soledad)
di Antonio Devicienti Muchos años después, frente al pelotón de fusilamiento, el coronel Aureliano Buendía había de recordar aquella tarde remota en que su padre lo llevó a conocer el hielo. Macondo era entonces una aldea de veinte casas de … Continua a leggere
Taccuino di traduzioni 17. Amicizia poetica (da Catullo, Carme L)
di Antonio Devicienti Hesterno, Licini, die otiosi multum lusimus in meis tabellis, ut convenerat esse delicatos: scribens versiculos uterque nostrum ludebat numero modo hoc modo illoc, reddens mutua per iocum atque vinum. Atque illinc abii tuo lepore incensus, Licini, facetiisque, … Continua a leggere
Inchiostri 143. La poesia del cemento (per Giuseppe Uncini)
di Antonio Devicienti Spesso è vero che il cemento (il grigio cemento) è “brutto”, oppure “anonimo” o, anche, “alienante” – sfregio nel paesaggio, soffocante materia senz’anima, bruttante presenza nella contemporaneità urbanizzata, escludente e arrogante. Ma Giuseppe Uncini intuisce che uno … Continua a leggere
Inchiostri 142. Saline
di Antonio Devicienti 1. Il senso del viaggio è andare a cercare un luogo o una persona o un qualcosa (spesso ancora indefinito). Corretto è anche affermare che quel luogo, quella persona, quel qualcosa ti hanno cercato e chiamato. Il … Continua a leggere