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Archivi categoria: Poesia
Traduzioni 3. Da Karoline von Günderrode
di Antonio Devicienti Karoline von Günderrode (Karlsruhe, 1780 – Winkel, 1806), figura d’intellettuale emancipata e appassionata, discendeva da una famiglia d’antica nobiltà dell’Assia caduta in miseria e studiò in un istituto femminile le cui regole le andarono subito strette; Karoline … Continua a leggere
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Traduzioni 2. Da Luis de Góngora y Argote
di Antonio Devicienti Luis de Góngora y Argote (Cordova 1561, ivi 1627) incarna uno dei vertici del Barocco e di tutta la poesia occidentale; la sua geniale sensibilità per i valori lessicali e sonori, il gusto per una sintassi concepita … Continua a leggere
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Quel che è perduto
di Antonio Prete È forse ancora qui, lungo le strade percorse dai tram, nel pulviscolo che sale dai viali e fa opaca l’aria, quel nostro antico discorrere d’amore. È forse ancora qui, parvenza e gelo, quell’ amarsi, silenziosi, sul terrazzo, … Continua a leggere
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Le mute cose
di Antonio Prete Poetry is the subject of the poem (W. Stevens, The Man with the Blue Guitar) Se le cose riposano nell’essere, è dalle loro parvenze che muovono le forme e prende suono il verso, è il … Continua a leggere
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Le anime innocenti di Gaza
di Maurizio Nocera
Sul silenzio
di Antonio Prete Congiungere l’alfabeto e il moto delle stelle, nel cuore della sillaba avvertire il battito del tempo che si curva nell’irreversibile, scorgere nel cristallo della parola il lampo dell’accadere e il suo vanire. . E’ questo il sogno … Continua a leggere
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Gaza la martire
di Maurizio Nocera
Suite temporale
di Antonio Prete Sostanza che è già ombra di sostanza, presenza che è già passaggio di presenza : nella linea dei pioppi lungo il fiume trascorre tempo, negli arabeschi delle conchiglie dorme tempo, nelle arterie, nelle ossa e sulla … Continua a leggere
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‘Na luna pittata te russu e dde blu
di Giuseppe Greco ‘Na luna pittata te russu e dde bblu pintisciata te giallu e dde jancu ‘mpisa a llu spacu . ‘u mare celeste leggeru te celu celeste leggeru . ‘i rizzi ‘u limone e lle cozze ‘u purpu … Continua a leggere
Sonetti dei destini IX
di Antonio Devicienti Il dolore, la melancolia che consuona nella mente assieme alla meditante trasparenza dei colori, campiture di soprassalto e di bellezza come liquido amniotico: per Mark Rothko. Regolano i tiranti e campiture di blu, di blu amaranto, di … Continua a leggere
Taccuino blu 4. Les amoureux aux lys
di Antonio Prete Sillaba d’aria e di silenzio, la musica dei gigli la chiama verso il bacio. . Nuda, gli occhi e le punte dei seni fanno un rettangolo stellare. Le dita, foglie notturne sulla pelle di lei. Tra le … Continua a leggere
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Sonetti dei destini VIII
di Antonio Devicienti Grecia della montagna e Grecia dei porti, musica di Eleni Karaindrou e voce di Maria Farantouri, Gian Maria Volonté a duello con la morte, artigliante bestia improvvisa e un’auto, velocità dell’auto che travolge e uccide: per Theo … Continua a leggere
Sonetti dei destini VII
di Antonio Devicienti La foto di Doisneau che ritrae De Broglie davanti ad una lavagna intento a cercare l’errore in una formula matematica e la foto di Wittgenstein che ha alle spalle un muro graffiato di mille scarabocchi (o segni? … Continua a leggere
Poesia sulla guerra del poeta tedesco Matthias Claudius tradotta da Francesco Politi
di Gigi Montonato Tra le poesie del poeta tedesco Matthias Claudius (1740-1815), apprezzato per le sue liriche improntate alla quiete e alla pace, ve n’è una in specifico contro la guerra, Kriegslied (Canto di guerra). Di essa abbiamo una traduzione … Continua a leggere
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Sonetti dei destini VI
di Antonio Devicienti Oppure alla luce marina si screziano Muse come velate. Dolcissime e appena profumate di gelsomino (o è la mente che ne percepisce vaghissimo sentore?): per Ophélia de Queiroz. Eravate Lisbona nel barlume della sua luce ed il vento … Continua a leggere
Sonetti dei destini V
di Antonio Devicienti In più d’un’intervista Amelia Rosselli esprime ammirazione per il poeta-asceta di Melicuccà: silenzio e solitudine sprezzati valori, necessari paesaggi: per Lorenzo Calogero. Quando la solitudine s’addensa fin nella riarsa cenere invernale del focolare e i bicchieri, la … Continua a leggere
Certu
di Giuseppe Greco Quandu mìntene ‘e curiere pe’ lla luna ne facimu ‘u bijettu ‘na settimana prima Poi ne ccattamu ‘na camicetta a fiuri e ne vastimu t’àrbuli te pignu te ddhra’ ssusu pensu ca se scopre tuttu fiche e … Continua a leggere
Sonetti dei destini IV
di Antonio Devicienti Poi c’è Roma, stratificata città, spasmi di vita, spasmi di sole: per John Keats. Questo tramonto senza fine forse e trasvoli lunghissimi di rosso se morire è succedersi di corse disperanti fino alla poesia-osso. . Acqua, acqua … Continua a leggere
Crepuscolo
di Antonio Prete Nel cielo corso da nuvole la scia di un aereo che si gonfia facendosi nuvola anch’essa. . Il grido di un uccello tra gli ulivi. . Oscilla il ventaglio della palma al vento che è privo di … Continua a leggere
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Sonetti dei destini III
di Antonio Devicienti 3 La Germania, coraggio nel tentare abissi, nello scalare la vertigine: per Heinrich von Kleist. La scrittura nei giorni si dispiega, s’ammùtinano o s’addensano i versi: ali pentesilea non ha e annega nel braciere annega degli universi. … Continua a leggere