Archivi categoria: Inchiostri di Antonio Devicienti

Inchiostri 98. Il poeta e il vulcano

di Antonio Devicienti Il poeta e il vulcano – corps œil lune plume (Jacqueline Risset, Présence de la lune); […] / La luna va calando all’orizzonte / dove si perde la pianura, e dice / che trapassare al nulla non … Continua a leggere

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Inchiostri 97: Robert Walser, la matita

di Antonio Devicienti L’inesauribile, spesso misterioso territorio della matita (Bleistiftsgebiet) di Robert Walser ci chiama e c’interroga ché, pur essendo noi a tentarne l’attraversamento, ne siamo in realtà provocati e sfidati e non c’intestardiremmo a decifrarne i segni, a interpretarne … Continua a leggere

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Inchiostri 96. Della matita

di Antonio Devicienti Il silenzio può concentrarsi in una matita, scriversi con tocchi di grafite facilmente cancellabili: rendersi visibile del segno che poi viene cancellato: una scatola di latta piena di matite è promessa (gioiosa) di scrittura. : e la … Continua a leggere

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Inchiostri 95. Parola e silenzio

di Antonio Devicienti Potrebbe darsi che il silenzio si manifesti, fecondo, proprio nei periodi di apparente arsura e siccità – sembra inerte la mente, fastidiosa a sé stessa. Ma, siccome pensare e vivere sono incessante movimento, inesausto accadere, si comprende … Continua a leggere

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Inchiostri 94. Del desinare

di Antonio Devicienti Presenza della stanza: sono la porta e la soglia a identificarla, dialettica tra dentro e fuori, tra chiuso e aperto. La finestra è la cesura necessaria nella compattezza del muro per fare della stanza non cella di … Continua a leggere

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Inchiostri 93. Onde di silenzio

di Antonio Devicienti È il silenzio a garantire la parola perché esso è preparazione, rasciugamento, ascesi. Bisogna sempre rasciugare le ridondanze, gli abbellimenti, eliminare il posticcio. Disciplina di studio e di meditazione occorre, necessarissima. Prae-parare è affine a coltivare (colere), … Continua a leggere

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Inchiostri 92. I papiri di Ercolano

di Antonio Devicienti I papiri di Ercolano, inabissatisi nella furia di fuoco poi di cenere del vulcano, sono immagine fragilissima del più eloquente silenzio: migliaia di piedi a scalpicciare per secoli sopra il suolo-cassaforte mentre quelle parole tacevano – riemergevano … Continua a leggere

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Inchiostri 91. Inchiostri adriatico-salentini

di Antonio Devicienti (Punta Palascìa  – Otranto) Immagino anticamente i Salentini scendessero fino a qui, un cappello di piume di mare in testa e le Salentine capelli sciolti nel guizzo d’anitra mandarina del vento. Dicono splendessero i loro piedi nudi … Continua a leggere

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Inchiostri 90. L’aquilone di Emilio Vedova

di Antonio Devicienti Pensare il volo, pensarlo come slancio della mente e dello sguardo, identificarlo con il necessitato senso di libertà e con il sogno, lucidissimo, di menti intese a liberarsi dal giogo della gravità. Una fotografia mostra Emilio Vedova … Continua a leggere

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Inchiostri 89. Versailles di Tess Jaray

di Antonio Devicienti : perché Versailles? perché l’epicentro di ogni testo è il nome e le opere di Jaray sono texturae di geometrie e di colori (testi concrezionati di ritmo e di spazio, di vibrazioni della luce e di rigorose … Continua a leggere

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Inchiostri 86. Lisbona (terzo atto)

di Antonio Devicienti È scrittura anche l’architettura, scrittura di un luogo, scrittura per un luogo: Vittorio Gregotti progetta il complesso del Centro cultural de Belém, dialogando con luoghi dove i muri più antichi sono pietra esposta allo sguardo, al sole … Continua a leggere

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Inchiostri 85. Lisbona (secondo atto)

di Antonio Devicienti L’azzurro di molti dipinti di Maria Helena Vieira da Silva che si porterà per sempre dentro di sé Lisbona, anche nei lunghi esigli: l’azzurro, il movimento incessante del vento e dello sguardo, il movimento stesso del corpo … Continua a leggere

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Inchiostri 84. Lisbona (primo atto)

di Antonio Devicienti Stratificata città in riva a un fiume che, immenso, s’apre all’Oceano e che non potrà essere descritta, ma, nel testo, essa si darà per riverberi e suggestioni, per leggende e parole della letteratura. Una città che, a … Continua a leggere

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Inchiostri 83. Leonardo Sciascia spilla il vino dalla botte

di Antonio Devicienti Leonardo Sciascia che spilla il vino dalla botte: non mi stanco mai di guardare questa foto perché lì c’è tutto il senso dello scrivere e del riconoscersi appartenente a una determinata civiltà. Le radici contadine generano uno … Continua a leggere

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Inchiostri 82. Borges a Bagheria

di Antonio Devicienti I cosiddetti mostri di tufo in cima al muro di Bagheria somigliano a visioni (emanano dalla mente dello scrittore) (è affascinante l’idea che possano essere visioni – da Tlön? da Uqbar? da Orbis Tertius? – generate dalla … Continua a leggere

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Inchiostri 81. Borges a Palermo

di Antonio Devicienti Borges nel museo archeologico di Palermo percorre con le dita le statue (elogio de la sombra – elogio dell’ombra) si emoziona al contatto con la materia lavorata millenni addietro: la collezione di urne etrusche venuta nel cuore … Continua a leggere

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Inchiostri 80. Borges e Sciascia

di Antonio Devicienti Può darsi che Jorge Luis Borges sia un riflesso della nostra immaginazione – noi lettori il riflesso della sua. Ferdinando Scianna (è il 1984) fotografa lo scrittore seduto dietro una vetrata (o ivi riflesso?) Lo accoglie Palermo, … Continua a leggere

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Inchiostri 79. Per Giulia Niccolai

di Antonio Devicienti Se un frisbee di Giulia Niccolai attraversasse in questo momento la parete del silenzio venendoci incontro, non conterrebbe messaggi dal regno dei morti, ma ennesima felice contezza di quanto sappia essere libero lo scrivere.

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Inchiostri 78. Per Friederike Mayröcker

di Antonio Devicienti Se si vanno a cercare immagini di Friederike Mayröcker se ne trovano molte che la ritraggono in stanze ricolme all’inverosimile di libri, faldoni e carte. Scrivere come respirare, impensabile non farlo. Nulla dies sine linea… Keine Stunde … Continua a leggere

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Inchiostri 77. Pensieri di Ara Güler mentre fotografa Istanbul

di Antonio Devicienti Mi commuovi ogni giorno come già mi commuovevi quand’ero bambino – ti vedo sempre per la prima volta, Istanbul della mia passione. Ti chiamo Istanbul, ma hai il nome di ognuno dei tuoi abitanti che sono la … Continua a leggere

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