Archivi categoria: Inchiostri di Antonio Devicienti

Inchiostri 138. Primo inchiostro leccese / Per Vittorio Bodini

di Antonio Devicienti E il poeta visionario cercò l’ombra dell’olivo nella calura dell’ora meridiana. Attorno era pietra bianca affiorante, conche di terra rossa, radi olivi o fichi. L’aria rovente. Seduto contro il tronco della pianta, dalla veglia meridiana generò il … Continua a leggere

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Inchiostri 137. Quarto inchiostro romano / Scipione

di Antonio Devicienti Era lavica rossa pittura Piazza Navona quei secoli lunghissimi e brevissimi in cui Scipione divorò la vita. Anche sulla Piazza ellittica e colonnata del Bernini e sulle mani rattrappite del Cardinal Decano turbinava il porpora della rivolta. … Continua a leggere

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Inchiostri 136. Ferrovia

di Antonio Devicienti Dalla ferrovia il retro delle case, gli orti, lo scarto tra scarpata e recinzioni. Istanti subito scomparsi nella corsa: due sul terrazzo, panni stesi ad asciugare, un triciclo abbandonato. L’andare del treno e il restare delle case … Continua a leggere

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Inchiostri 135. Ripensando al poeta Girolamo Comi

di Antonio Devicienti La grande casa si riempiva d’ombra a sera e l’unica lampada accesa era quella sul tavolo dello studio. Qualche volta un amico poeta restava a dormire dopo la giornata di fitte conversazioni, di molte letture. (La grande … Continua a leggere

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Inchiostri 134. Pensando a Fray Luis de León

di Antonio Devicienti Il cortile interno dell’Università di Salamanca riaccoglie, dopo quattro anni, Fray Luis de León – accuse infamanti rivelatesi prive di fondameno l’hanno tenuto nel carcere dell’Inquisizione – ed egli ritorna alla sua cattedra, si dirige verso l’aula … Continua a leggere

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Inchiostri 133. L’atrio del “Capece”

di Antonio Devicienti Potrei sbagliarmi, ma studiare in una scuola il cui edificio è un antico palazzo nobiliare è un po’ diverso che studiare in edifici “moderni” – è questione di aura, di suggestioni, di qualità e colore della luce … Continua a leggere

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Inchiostri 132. William Turner dipinge in un acquerello Castel dell’Ovo (con Capri sullo sfondo)

di Antonio Devicienti Talvolta compio una sorta di esercizio mentale: da Salentino e Mediterraneo, nato e da sempre immerso nella luce meridiana, mi sforzo di capire (o d’immaginare) le sensazioni e i pensieri di chi, figlio del Nord, giunge a … Continua a leggere

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Inchiostri 131. Terzo inchiostro romano

di Antonio Devicienti Roma l’affido tutta alla sapienza musicale di Giacinto Scelsi. Nella casa di Via San Teodoro 8 di fronte al Palatino le mattinate s’inarcavano esploratrici di suoni. La luce romana, calda di per sé, ma ancora di più … Continua a leggere

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Inchiostri 130. Secondo inchiostro partenopeo

di Antonio Devicienti Il mulino in ferro di Jannis Kounellis è luce e grazia in mezzo agli alti, compatti palazzi; esso chiama il vento, è di ferro riciclato che ha conosciuto già una, se non più vite. Massicci i fabbricati … Continua a leggere

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Inchiostri 129. Secondo inchiostro romano

di Antonio Devicienti Søren Solkær fotografa gli stormi volitanti e piroettanti nel tramonto romano: danzano? interpretano una musica ch’è frinire d’ali nel salire, scendere, piegare, avvitarsi, risalire, dilatarsi, contrarsi? s’abbandonano a un’ebbrezza vitale di volo e di frenesia? Tornano dopo … Continua a leggere

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Inchiostri 128. Primo inchiostro partenopeo

di Antonio Devicienti Splendida ironia dell’essere ogni stazione della metropolitana frettolosa tappa di uno spostarsi, di un andare e venire che non prevede soste e dell’essere ogni stazione della metropolitana qui a Napoli tappa dove fermarsi per vedere e meditare. … Continua a leggere

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Inchiostri 127. Secondo inchiostro senese

di Antonio Devicienti La cosa pubblica, la res publica e l’essere ogni individuo parte di una comunità. Ecco, t’invito a entrare con me in Palazzo pubblico, vieni, saliamo al primo piano, andiamo fino alla Sala del Consiglio: guarda: quella figura … Continua a leggere

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Inchiostri 126. Primo inchiostro romano

di Antonio Devicienti Nell’ombra serena del Cimitero acattolico ho cercato la tomba di Gramsci (avevo con me le Ceneri di Pasolini e seguivo l’immagine dello straccetto rosso annodato al collo dei partigiani, dei garofani ugualmente rossi), poi quella di Amelia. … Continua a leggere

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Inchiostri 125. Primo inchiostro senese

di Antonio Devicienti Entrare nello spazio enorme e dilatato di San Domenico, comprendere che la mente può raccogliersi fino a diventare punto minuscolo e compatto, durissima pietra, per poi espandersi ed essere ombraluce, porosa membrana. All’esterno il senese addensarsi dei … Continua a leggere

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Inchiostri 124. I silenzi e Antonio Donghi

di Antonio Devicienti Fosse stato possibile avrebbe taciuto sempre più a lungo, se possibile sempre più a lungo, come a trasformare il lungo silenzio nell’unica parola (o immagine) possibile. Una stesa di marroni e di verdi modulati dalla luce meridiana … Continua a leggere

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Inchiostri 123. Scogliera adriatica

di Antonio Devicienti Forse gli uccelli marini sono più bruschi e distanti degli uccelli di lago o di fiume – e mi piace questo loro amaro di sale, questa ruvida solitudine che, se nidifica, sceglie la scogliera, l’azzardata trama dell’inquietudine.

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Inchiostri 122. Un acquerello di Giulia Napoleone

di Antonio Devicienti Un acquarello che rimanda a sé stesso e che medita sul proprio essere acquarello: trasparenze, velature del colore, direzioni dei tratti e, nell’apparente aleatorietà del medium che rischia sempre d’essere sfuggente, difficilmente controllabile, facile a sconfinare, colare, … Continua a leggere

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Inchiostri 121. Tre luoghi patavini

di Antonio Devicienti C’è un’installazione di Kounellis nel cortile principale di Palazzo Bo fatta di travi di legno consumate dal tempo e scheggiate; l’artista le raccolse nella periferia della città, le pensò come segni materici della resistenza al nazifascismo e … Continua a leggere

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Inchiostri 120. Bernd e Hilla Becher

di Antonio Devicienti Bernd e Hilla Becher fotografano stabilimenti minerari, gasometri, serbatoi dell’acqua, ponti per il manovramento dei treni, altiforni. Le fabbriche dismesse, i birrifici svuotati, le cartiere abbandonate da anni potrebbero forse avere anche loro la solennità sospesa che … Continua a leggere

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Inchiostri 119. Il volo della libellula

di Antonio Devicienti «Non mi bastava la luce nera del Merisi, dovevo contendere alla notte il silenzio foderato di melancolia, ascoltare voci parlarmi da belliche distanze – e non è detto che la guerra non duri anche dopo. Non volevo … Continua a leggere

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