Archivi categoria: I mille e un racconto

Marangella

di Antonio Prete A Gianluca Virgilio, al margine dei suoi racconti d’infanzia, questi scampoli di passato che oscillano al vento della memoria. Marangella poteva derivare da marangia, l’arancia amara. Ma in quel campo del nonno  chiamato Marangella non ricordo agrumi, i … Continua a leggere

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Gioventù salentina 5. Movimenti galatinesi. Il racconto di Roberto Cazzato (27-30 agosto 2006)

di Gianluca Virgilio Roberto, quando e dove sei nato? Il 31 maggio 1958, a Lecce, sono nato in casa – è una cosa buona -. Mi parli dei tuoi genitori? Mio padre, originario di Alessano, lavorava all’aeroporto di Galatina come … Continua a leggere

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Gioventù salentina 4. La Lega dei disoccupati. Il racconto di Luigi Latino (23 agosto 2006)

di Gianluca Virgilio Luigi, quando e dove sei nato? Il 5 settembre 1954, a Galatina. Che scuola hai fatto? L’istituto professionale a Galatina per tre anni, e poi due anni a Lecce, con indirizzo tele-radio riparatore. In quegli anni, dal … Continua a leggere

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Gioventù salentina 3. Dalla goliardia alla politica. Il racconto di Carlo Gervasi (31 ottobre 2006)

di Gianluca Virgilio Carlo, quando e dove sei nato? Nel 1952, a Galatina. Che tipo di educazione ti hanno dato i tuoi genitori? Un’educazione molto rigida, specialmente in rapporto alle mie intemperanze scolastiche. Io dedicavo poco tempo allo studio, e … Continua a leggere

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Gioventù salentina 2. Il racconto di Francesco Papadia: Storia della Show boys (19 ottobre 2006)

di Gianluca Virgilio Francesco, quando e dove sei nato? Sono nato nell’ormai lontano, ahimè, 7 novembre 1951, a Galatina. Dove hai trascorso la tua infanzia e adolescenza? Sempre a Galatina. Ho ricevuto un’educazione tradizionale, classica, in anni di rottura, di … Continua a leggere

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Ufficio Smarrimenti & Ritrovamenti

Una ‘drammatica’ cronaca barese d’altri tempi di Antonio Mele ‘Melanton’          All’Ufficio “Smarrimenti & Ritrovamenti” di Bari, non lontano dal nuovo Teatro Margherita e dal Lungomare, c’era molta folla, quella mattina del primo agosto dell’anno di grazia 1929, e i … Continua a leggere

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Sugli scogli 22. Ferragosto in città

di Nello De Pascalis      Ambedue amano il mare, con la differenza che lei ne avverte il richiamo in ogni stagione dell’anno e lui no. Il mare rappresenta il ‘suo tutto’ da settembre-ottobre sino alla fine dell’inverno. Pratica la pesca … Continua a leggere

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L’uomo della vora

di Gianluca Virgilio Questa storia ho intenzione di consegnarla a tutti i giornali. Il fatto è accaduto nell’estate appena trascorsa, in campagna di mio suocero. Siccome mio suocero ha una certa età e fa fatica a tirare su il secchio … Continua a leggere

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Sugli scogli 21. Lettera al mare 3

di Nello De Pascalis Caro mare, ti parlo del rumore e del silenzio. Non voglio fare una disamina sulle diverse categorie del rumore, né approfondire gli usi che se ne fanno; tanto meno voglio difendere il silenzio in modo preconcetto. … Continua a leggere

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Sugli scogli 20. Lettera al mare 2

di Nello De Pascalis Caro mare, che inverno lungo e piovoso, quest’anno! Giove Pluvio mi ha relegato in casa e, a malincuore, ti ho disertato. Annata magra, quindi, con poche occhiate nel periodo pre-natalizio, qualche spigola e poi burrasche, una … Continua a leggere

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Racconti sovietici 9. Quarantunesimo 10

di Boris Andreevič Lavrenëv (Continuazione) Capitolo Decimo In cui il tenente Govorucha-Otrok sente il fragore del pianeta perito, invece l’autore declina ogni responsabilità per l’epilogo. Per tre giorni dopo lo screzio Marjutka e il tenente non si parlarono, ma non potevano … Continua a leggere

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Racconti sovietici 9. Quarantunesimo 8

di Boris Andreevič Lavrenëv (Continuazione) Capitolo Ottavo In cui niente di niente si deve spiegare. Il sole di marzo, una svolta verso la primavera. Il sole di marzo sopra il mar di Aral, delizia, carezza sopra un blu vellutato, mordicchia coi … Continua a leggere

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Racconto breve di Pinuccio/Pinocchio

(Dall’adolescenza alla maturità attraverso percorsi del libro di Collodi. Pinocchio viene e va) di Maurizio Nocera Pinuccio* era un adolescente attento e intelligente. Ci pensava prima di mettersi a fare le cose che la mamma gli raccomandava di fare. Non … Continua a leggere

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Racconti sovietici 9. Quarantunesimo 7

di Boris Andreevič Lavrenëv (continuazione)  Capitolo Settimo All’inizio è oltremodo ingarbugliato e oscuro, ma diviene chiaro e lucido alla fine… Le trombe d’argento, alle trombe erano appesi i campanellini di cristallo. Le trombe suonavano, i campanellini tintinnavano con un dolcissimo scampanio … Continua a leggere

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Racconti sovietici 9. Quarantunesimo 6

di Boris Andreevič Lavrenëv (continuazione)  Capitolo Sesto In cui avviene la seconda conversazione e si accerta la nocività fisiologica dell’acqua marina ad una temperatura di +2° Réaumur. Il tenente sfiorò la spalla di Marjutka. Più volte tentò di mettersi a parlare, … Continua a leggere

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Racconti sovietici 9. Quarantunesimo 5

di Boris Andreevič Lavrenëv (continuazione) Capitolo Quinto Interamente rubato a Daniel Defoe, ad eccezione che Robinson non era costretto ad attendere a lungo Venerdì. Aral, un mare poco allegro. Le rive piatte, su cui c’è assenzio, sabbie, dune accavallate. Gli isolotti … Continua a leggere

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Racconti sovietici 9. Quarantunesimo 4

di Boris Andreevič Lavrenëv (continuazione) Capitolo Quarto In cui avviene la prima conversazione di Marjutka con il tenente e il commissario equipaggia una spedizione marittima. Dopo un giorno di cammino in riva al mar di Aral, s’imbatterono in un villaggio kirghiso. … Continua a leggere

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Racconti sovietici 9. Quarantunesimo 3

di Boris Andreevič Lavrenëv (continuazione) Capitolo Terzo Di taluni inconvenienti del viaggio nell’Asia Centrale senza cammelli e delle sensazioni provate dagli uomini dell’equipaggio di Cristoforo Colombo. Il quarantunesimo doveva diventare, sul conto di Marjutka, il tenente della guardia imperiale, Govorucha-Otrok. … Continua a leggere

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Racconti sovietici 9. Quarantunesimo 2

di Boris Andreevič Lavrenëv (continuazione) Capitolo Secondo  In cui sull’orizzonte appare una macchia scura,  che, ad uno studio più ravvicinato, si trasforma nel  tenente della guardia imperiale, Govorucha-Otrok. Dai pozzi Gian-Gel’dy sino ai pozzi Soj-Kaduk c’erano settanta verste, da lì, … Continua a leggere

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Sugli scogli 19. Lettera al mare 1

di Nello De Pascalis Caro mare, immagino sarabande sulle tue rive, orde come sciami d’api, la cui parola d’ordine è: ‘sciabordare’, quando terapeutico sarebbe fermarsi per prendere coscienza della stagione che viviamo, nera come la notte, per ridefinire il nostro … Continua a leggere

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