di Andrzej Nowicki
Il problema che dobbiamo risolvere è: come nasce un g i o i e l l o poetico? Ho scelto questa parola per sottolineare la differenza tra un agglomerato di parole volgari, che provocano noia o disgusto, e una c o m p o s i z i o n e capace di suscitare gioia.
Dove nascono i versi? Essi nascono nella nostra immaginazione, che rassomiglia ad un Grande V u o t o in cui circolano innumerevoli a t o m i , cioè immagini, suoni e parole che costituiscono il nostro mondo interiore, formato da tutte le esperienze della nostra vita. Ogni uomo ha una propria raccolta di esperienze, dunque un diverso contenuto della propria immaginazione, composta di altri atomi. Enormi sono le differenze di quantità e di qualità. Un uomo ha nella propria memoria solo duemila parole, un altro diecimila, un terzo cinquantamila. La qualità dipende dal modo di raccogliere. La maggioranza è passiva e raccoglie – come in un cestino – tutta la spazzatura e le immondizie buttate via dagli uomini del suo ambiente. Gli uomini educati accumulano ciò che hanno ricevuto dagli insegnanti. Ma ci sono anche uomini che formano il proprio mondo interiore con i propri atti autocreativi, scelgono i libri da leggere, scelgono le parole e i modi di dire per servirsene, desiderano arredare la propria memoria con gli oggetti più belli.