di Evgenij Permjak
Se non mi accuserete di contrabbando dalla Danimarca, vi racconterò, perché no, una favola del tutto opposta a quella famosa in tutto il mondo.
Un tempo vissero sulla terra due tessitori, due sarti. Filavano dal nulla favolosi fili, con cui tessevano fantasiose stoffe, per poi confezionare degli stupefacenti e fiabeschi abiti.
La vita dei due tessitori-sarti era tremenda. Spesso venivano definiti imbroglioni, castigati a frustate, privati dei diritti civili, tanto che dovettero, affamati, senza una casa, vagabondare per il mondo in cerca di un magico lavoro, con il quale avrebbero donato alla gente felicità, gioia, fascino, incanto. Ma da tutte le parti furono sempre ricevuti con risate e accompagnati da bastonate.
Tutto questo accadeva in quei tempi remoti in cui i cantori erano equiparati ai giullari, i poeti e gli scrittori ai mentitori e agli imbroglioni, e i geni venivano bruciati sui roghi.
A lungo dovettero peregrinare i due tessitori-sarti, ma un giorno il destino sorrise ai disgraziati.
Capitarono in un magico regno.