di Antonio Prete
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Sono scritti sulle acque i loro nomi.
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Il desiderio è un’asse
del barcone sferzata dalla schiuma.
L’azzurro, una bottiglietta di plastica
che galleggia sull’onda.
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Il cielo guarda con occhi di pietra.
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Nel grido del gabbiano c’è il tuo nome,
Dunya, nel nome le braccia che stringono
il figlio. Nello strepito del mare
c’è, Mahamed, il tuo nome, nel nome
l’arcata delle gambe mentre corri.
C’è il tuo nome, Yasmin,
nella voce del vento,
nel nome il lampo degli occhi, la grazia
acerba del tuo passo.
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Le scogliere laggiù gridano nomi,
nei nomi ombre di palme,
vociare di mercati, carovane
nella notte sotto mondi stellati.
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L’ indifferenza, in alto, delle nuvole,
ebbre del loro volo verso oriente.