di Antonio Prete
Il gelo delle trincee, l’urlo dei feriti.
L’inverno trema sotto il mantello
di ghiaccio. Nelle strade vessilli di morte.
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Una rosa profuma il cortile
del carcere a Breslavia.
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I suoi occhi negli occhi del bufalo rumeno
picchiato a sangue dal soldato.
Lontane le praterie. Indifeso
il dolore animale.
C’è una luce tra le corna.
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I petali della rosa sparsi
sulle pietre, sulle gocce di sangue.
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Per un tempo privo di ferocia.