di Angelo Angera
Con deliberato ritardo, diamo una sbirciata alla Lettera al personale scolastico (31 agosto 2020) del Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina. Quando i tempi si fanno o meglio si credono concitati, nulla giova di più di uno sguardo inattuale.
***
Testi come la Lettera di Azzolina hanno per solito lo scopo non dichiarato di riuscire anodini e in definitiva cullanti, come dire un “per tutti e per nessuno” inverso rispetto a quello di Nietzsche: e in questo diamo atto all’Azzolina di aver compiuto la sua missione. La sensazione fortissima e un filo terrorizzante è quella di un testo assemblato da una di queste nuove “intelligenze artificiali” (sulle virgolette poi, e altrove) capaci di produrre articoli di senso compiuto su temi a piacere raccogliendo qua e là dichiarazioni e frasi quanto mai generiche e sciape –––– ci piace immaginare la Lettera recitata su un palco à la Lynch da un lettore robotico “intelligente” in grado di dare “espressione” al testo, di “enfatizzare” con misura… Forse questa sarebbe la più giusta esecuzione di ogni recente discorso rivolto “alla popolazione”, dagli auguri del presidente della repubblica in giù: un happening per intelligenze artificiali in cui, di fatto, nothing happens.