Manco p’a capa 8. Gli ostacoli alla transizione ecologica

di Ferdinando Boero

La saggezza popolare e la letteratura forniscono molti spunti per interpretare come si affronta, in Italia, la transizione ecologica imposta dagli eventi (gli ecosistemi planetari stanno cambiando rapidamente e ci sono sempre più ostili) e perseguita da direttive europee come il New Green Deal, per non parlare dell’esortazione verso la Conversione Ecologica di Papa Francesco. La Commissione Europea non fa solo esortazioni, ma mette a disposizione enormi risorse per realizzare un cambiamento prima di tutto culturale. Prima di andare avanti, mi preme presentare le credenziali: ho scritto qualche documento sulla sostenibilità marina, diciamo che qualcosina ne so, e potete verificare qui: http://www.marineboard.eu/sites/marineboard.eu/files/public/publication/EMB_NFV_Webv10.pdfhttp://www.iugg.org/policy/Report_FutureOcean_G7_2016.pdfhttp://www.fao.org/3/i3169e/i3169e.pdfhttps://easac.eu/publications/details/marine-sustainability-in-an-age-of-changing-oceans-and-seas/http://www.sciresit.it/article/view/12592/11435https://ec.europa.eu/environment/marine/publications/index_en.htm La Strategia Marina dell’Unione Europea, inoltre, si basa sui suggerimenti del network europeo di eccellenza su Biodiversità Marina e Funzionamento degli Ecosistemi, di cui ho fatto parte. Dalla comunità scientifica sono scaturite le direttive. Ma poi devono essere messe in atto. E qui subentrano le azioni dei politici e dei loro apparati.  La letteratura ci fornisce diversi spunti per comprendere come stiamo affrontando il problema. Il Gattopardo, con Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi (spesso riferita come: bisogna cambiare tutto perché tutto resti come prima), descrive l’immobilismo attivo.

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