Il Dante perduto di Taurisano

di Gigi Montonato

Taurisano, Via Mazzini. Il murale dantesco, opera di Salvatore Febbraro, come appariva prima della demolizione della casa dell’artista.

A Taurisano, come – credo – in tutti i comuni d’Italia, dalle Alpi al Lilibeo, c’è una via o una piazza intitolata a Dante Alighieri. E’ importante anche la data dell’intitolazione per valutare il grado di dantismo municipale. Nelle due piante storiche conservate nell’Archivio Comunale di Taurisano, una del 1878 dell’Ing. Rocco Pasanisi di Ruffano, e l’altra del 1901, non è ancora indicata una via Dante Alighieri. Molte sono tracciate ma non hanno nome. L’unica intitolata ad un personaggio importante nazionale è via Manzoni. Le altre hanno nomi generici e locali. Oltre quelle indicanti i paesi vicini, nella pianta del 1878 ci sono le seguenti vie, quasi tutti toponimi popolari: dell’Angelo, dei Gigli, dei Curti, dell’Addolorata, di San Stefano, delle Rose, del Municipio, Amesi, Casenuove, Pozzo dei cani, Crocicchia, Sannicola, dei Mori, Saliti, Santamaria, Largo Piazza. In quella del 1901 il paese risulta sabaudizzato, ci sono le vie: Principe di Piemonte, Umberto I, Conte di Torino, Regina Margherita, Montenegro. E’ Giovanni Lopez y Royo il primo personaggio locale a cui è intitolata una via, tuttora esistente.    

L’intitolazione di via Dante Alighieri è avvenuta nel corso del primo Novecento. Essa nasce da uno slargo dal quale si irradiano diverse vie, tra cui via Fiume, della quale sembra quasi il prolungamento e termina a via Regina Margherita (una volta detta delle sannute o delle rose o semplicemente via lonnga). Si trova poco oltre l’antico borgo, in una zona che alla fine dell’800 era a sistemazione urbanistica, nel nucleo abitativo intorno alla chiesa di Santo Stefano, fra il centro con la Parrocchiale e il Palazzo Ducale e la zona detta Puzze (pozze), oggi Piazza Libertà, autentico serbatoio d’acqua sorgiva coi suoi numerosi pozzi, se ne contavano una dozzina, cui si approvvigionava l’intero vicinato. 

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