Scritti ecologici. Anno 2011

di Ferdinando Boero

Economia della natura?

Le leggi dell’economia. La nostra vita è regolata da leggi accettate da tutti. Le leggi dell’economia, appunto. La più importante, e la più universalmente riconosciuta, è la legge della domanda e dell’offerta. Il prezzo di un bene viene deciso dalla volontà di pagare di chi lo desidera. Io posso dire che il mio gatto vale un milione di euro, ma se nessuno ha volontà di pagare quella cifra, il mio gatto non li vale davvero. Li vale se arriva il matto che se lo compra per quella cifra. Magari cento anni fa sarebbe stato impensabile pagare milioni per un tipo che prende a calci una palla. Prima degli anni sessanta, le indossatrici erano belle ragazze pagate quattro soldi che sbarcavano il lunario indossando abiti che non potevano acquistare per farli vedere a vecchie signore che non avevano voglia di provarli. Poi, all’improvviso, le modelle hanno acquistato un valore altissimo, perché qualcuno ha voluto QUELLA modella e, per averla, ha pagato moltissimo. E si è visto che se l’abito era portato da QUELLA modella, si vendeva molto di più. Si è venduta l’immagine. Qualcosa di immateriale che, prima, non era considerata molto vendibile.

Perché ci sia economia, quindi, ci vuole qualcuno che compri e qualcuno che venda. Ci può anche essere il baratto, ma avviene ad altissimi livelli. Io ti dò il mio calciatore che vale cento milioni di euro e tu in cambio me ne dai uno che ne vale 98, e io pago la differenza. Ma il mare quanto costa? O una specie che si estingue? C’è qualcuno che paga per avere queste cose? Come le inseriamo nel bilancio?

Un’altra pratica dell’economia è l’analisi costi benefici. Se il budget è limitato (e i budget sono sempre limitati), e si devono fare delle scelte, come facciamo a decidere cosa fare e cosa non fare? Analizziamo i benefici attesi, e li confrontiamo con i costi presunti, e scegliamo in modo da ottimizzare le entrate rispetto alle uscite. Per avere il massimo risultato con il minimo sforzo. Sembra facile. Ma è facile! A patto che le variabili contenute nell’analisi siano tenute in debito conto.

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