di Giovanni Bernardini
Oh l’antica casa degli avi
dove s’accendevano lumi a petrolio
e sui muri e le volte
disegnavano ombre giganti
Nella stalla scalpitio dei cavalli
se il folletto maligno intrecciava
le code e nascondeva tesori
di gemme e monete
che nessuno riusciva a scoprire
S’interrogavano i morti
ma rispondevano oscuri
Dalle foto soltanto
narravano esistenze vissute
protetti da Santi e Madonne
posti sopra ogni comò
In salotto ninnoli innumeri
(le buone cose di pessimo gusto)
Per lavarsi brocca catino
e l’acqua del pozzo
o portata dalla fontana
In giardino la luna
scorreva silenziosa tra i rami
Fiorivano turcamelie ed aranci
Dal campanile cadevano
lente le ore
Dove sei antica casa?
A pezzi sepolta sotto un cavalcavia
Qualcuno ancora ti sogna
com’eri
com’era la sua vita fanciullo
2 ottobre 2015