di Paolo Vincenti
Percorrere l’autostrada A1 qualche giorno fa è stata un’impresa titanica, un walzer di interruzioni, un calvario, una folle gimkana. Pazzesco, lavori stradali infiniti e interruzioni ogni due per tre. L’Anas forse si è messa in mente di dover spendere milioni su milioni di euro per le ristrutturazioni, di doverli spendere proprio tutti, per far vedere al viaggiatore italiano che esiste, che è viva e lotta insieme a noi. Non bastano tutor e limiti di velocità. Accidenti all’Anas. Ma chi è il suo presidente? Ah sì, Gianni Armani: non il famoso stilista ma un omonimo. Però del re delle moda forse l’amministratore delegato di Anas qualcosa ha preso (che siano parenti? Boh…). Cioè, anche il super manager (stipendio: 270.000 euro l’anno) tiene all’immagine, in questo caso delle autostrade italiane, e vuole rifare la line up. “Armani, cambiami il look” sembrano gridare le strade e autostrade italiane al loro Presidente, come una vecchia canzone di Baccini. L’Armani minor dunque ci si è messo d’impegno, anche se finora quelle paccate di soldi le sta spendendo per gli incarichi profumati ad amici e sodali piuttosto che per le infrastrutture (come maligna la stampa ). Ma insomma, quisquiglie. Intanto la ristrutturazione è partita e torme di incazzatissimi e imprecanti automobilisti se ne stanno accorgendo.
Febbraio 2017