di Evgenij Permjak
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Una volta, di notte, una Cornacchia guercia fece delle scoperte sorprendenti.
Di sera, sopra un bosco, si levò una Luna piena sorridente dalle guance rosse.
«Guardate come sono grande!» – disse la Luna. «Sono addirittura più grande del Sole!»
«Sì, è vero!» – acconsentì la Cornacchia guercia, fermatasi per il pernottamento sopra un albero, nei pressi di una palude.
Verso mezzanotte la Luna si rispecchiò in una piccola Pozzanghera della palude. E fu allora che la piccola Pozzanghera, gioendo, esclamò: «Guardate, a conti fatti, sono molto più grande della Luna! La Luna piena è entrata nei miei argini completamente ed è rimasto ancora tanto spazio per farvi stare dentro anche le stelle!»
«Sì, anche questo è vero» – acconsentì la Cornacchia guercia un’altra volta e si mise a ragionare. «Se la Luna, riflettendosi dentro di te, è entrata tutta dentro i tuoi argini ed è rimasto lo spazio a sufficienza per far entrare dentro anche le stelle, tu, Pozzanghera, sei molto più grande della Luna. Ma allora il mio unico occhio, è molto più grande!»
«In che modo?» – domandò la Pozzanghera della palude.
«E’ molto semplice» – rispose la Cornacchia guercia. «Tu, Pozzanghera, entri nel mio occhio insieme alla Luna e alle stelle e rimane ancora tanto posto per farvi entrare dentro tutta la palude.»
L’Albugine che stava sull’occhio sinistro della Cornacchia, disse, dandosi arie: «La più grande al mondo – sono io. Mi basta spostarmi sul tuo occhio destro, quello vedente, Cornacchia, e coprirei non soltanto la Luna con la Pozzanghera, ma anche il mondo intero.»
«Sì, questo è vero» – acconsentì un’altra volta la Cornacchia guercia e si rimise a ragionare sulle sue grandi e sorprendenti scoperte fatte in questa notte di Luna piena.
Lasciamola pure ragionare, mentre leghiamo un altro nodo come promemoria.
[Traduzione dal russo di Tatiana Bogdanova Rossetti]