Povertà della parola

di Antonio Prete

Ottone Rosai, L‘uomo che scrive, 1933.

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Può l’esistenza farsi alfabeto,

suono, verbo di presenza?

.

Il respiro della terra e del dolore

sfiora la pelle delle sillabe,

non è sangue e corpo della lingua,

ma solo ospite, solo passeggero.

.

Il mare lambisce appena la lettera

che lo dice.

E si spegne il cielo nella parola

che lo accoglie.              

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