di Ferdinando Boero
Mai le temperature hanno raggiunto i picchi di quest’anno che, come ci dicono oramai da tempo, è il più caldo a memoria d’uomo. Parigi con 42 gradi non si era mai vista, ma anche Londra non scherza. Il riscaldamento globale non implica solo che le temperature salgano in estate, gli effetti possono essere inattesi. Dopo il caldo arriva il freddo, e ci sono i soliti meteorologi da bar che dicono: vedi? fa freddo! altro che riscaldamento globale! La meteorologia ha prodotto la teoria del caos per dimostrare che le previsioni a medio e lungo termine sono intrinsecamente impossibili, così come non sono possibili le previsioni di altri fenomeni complessi che dipendono da troppe variabili (ad esempio l’andamento della borsa). Le previsioni meteorologiche si fermano a tre o quattro giorni. Si può andare oltre, ma l’affidabilità viene meno e i margini di incertezza aumentano.
Però si possono prevedere fenomeni di grande scala, anche se non se ne può prevedere l’entità e neppure la localizzazione. Mi spiego. Se andate in montagna e vi manca il mare dovete solo alzare gli occhi. Se ci sono nuvole… quello è il mare. L’acqua presente sul pianeta è quasi tutta nell’oceano globale. Quando le temperature si alzano l’acqua evapora. Il vapore sale e raggiunge quote dove le basse temperature riportano l’acqua allo stato liquido e si formano le nuvole. Quando le temperature scendono oltre certe soglie, l’acqua precipita: e abbiamo pioggia, grandine oppure neve. L’acqua scende a terra, si infiltra nel sottosuolo a formare la falda, ingrossa fiumi e laghi e poi torna al mare.