di Antonio Lucio Giannone
La manifestazione di questa sera vuole avere il senso di un doveroso omaggio a Michele Saponaro da parte del suo paese natale e da parte della terra salentina che questo scrittore per primo all’inizio del Novecento impose con le sue opere di narrativa all’attenzione nazionale inserendola in una ideale “geografia” letteraria accanto ad altre regioni italiane più celebrate, come la Sicilia di Verga e di Capuana, la Sardegna della Deledda, l’Abruzzo di D’Annunzio (e non a caso ho citato questi autori che furono indicati dai critici all’inizio come modelli per Saponaro). È questa anche, se non ci sbagliamo, la prima volta dopo la morte dello scrittore avvenuta nel 1959, che San Cesario celebra degnamente questo suo illustre figlio, se si eccettua la ristampa di un suo romanzo, Adolescenza, nell’ormai lontano 1983 che uscì con il patrocinio del Comune su iniziativa dell’Associazione Pedagogica “G. Battista De Giorgi”, a cura di Michele Tondo, presso l’editore Congedo di Galatina. Ma questo è solo il momento iniziale del processo di recupero e valorizzazione dello scrittore che culminerà con un Convegno nazionale di Studi e una serie di altre manifestazioni che si terranno tra due anni, nel 2009, in occasione del cinquantenario della sua scomparsa.
Si tratta quindi di un vero e proprio “ritorno” di Saponaro nella propria terra, quasi come uno dei protagonisti dei suoi romanzi e dei suoi racconti che solo nel contatto benefico con il luogo natio riuscivano a ritrovare nuove forze, nuove energie per affrontare nuovamente la vita. Anche per questo abbiamo deciso di intitolare la manifestazione di stasera Uno scrittore e la sua terra.