di Giovanni Bernardini
L’accumulo degli anni
non scioglie il groppo di ghiaccio
che m’annoda il cuore
nel desiderio di te, madre,
dei colloqui che potevamo avere
e non abbiamo avuti
sotto l’ombra quieta della sera
quando più lente scorrono le ore
ed il quotidiano tumulto
non scalfisce le mura domestiche.
In questo spazio s’è compiuto
il nostro destino: siamo invecchiati
fra minute contese, ardui silenzi,
labirintiche dimostrazioni di cause-effetti.
Mi rimorde il tuo volto trepidante
mentre chiedevi aiuto di farmaci
contro la sferza impietosa dell’affanno.
Ti ricomponesti entro la pace:
dolce dormivi nell’abito che ti misero
con le scarpe da te raccomandate.
Eri, quale sempre, l’anziana elegante Signora.