Note a margine di un discorso critico aperto da Pasquale Rotondi su Luigi Mariano

di Giovanna Rotondi Terminiello

Luigi Mariano, “Il pallone giallo”. Olio su masonite. 44cm X 35cm. Tra la fine degli anni ’50 e i primi anni ’60.

  Oltre e più della presentazione di un libro, questa manifestazione culturale voluta dal Comune di Galatina rappresenta un momento di ricordo intenso, e insieme affettuoso, di un vostro illustre concittadino della cui creatività artistica questa vostra terra è stata nel corso di tutta la sua vita testimone e fonte vivissima di ispirazione.

Ma prima di riconoscere insieme a voi, nella sua opera, i segni distintivi di una personalità forgiata da un itinerario formativo che certamente ha contribuito a fargli raggiungere originali traguardi di rinnovamento dal punto di vista tecnico ed inventivo,   prima di riconoscere tali segni voglio dirvi come mi onora e che cosa significhi per me trovarmi oggi in terra di Puglia a parlarvi di Luigi Mariano a distanza di 33 primavere dalla inaugurazione della mostra delle sue opere promossa dall’Amministrazione provinciale di Lecce e presentata da mio padre Pasquale Rotondi.

Eravamo nell’aprile 1981 ed erano ancora in vita sia Mariano sia Rotondi che, non coetanei (mio padre era più vecchio di 12 anni), erano tuttavia legati da un’amicizia teneramente paritaria, nata a Urbino nei primi anni quaranta del Novecento, quando entrambi vi risiedevano: Rotondi nel ruolo di soprintendente alle gallerie delle Marche e presidente di quell’Istituto d’Arte e d’Illustrazione del Libro che Mariano aveva frequentato fin dalla fanciullezza e dove, una volta diplomato, insegnerà fino a quando l’armistizio dell’8 settembre 1943 lo farà rientrare in patria, a Galatina, dividendolo per sempre da quello che lo stesso artista chiama “silenzio operoso” della città dei duchi di Montefeltro e dalla presenza viva delle amicizie urbinati con Francesco Carnevali, Mario Delitala, Leonardo Castellani e Pasquale Rotondi, viso luminoso e oratore combattivo (così lo descrive testualmente Luigi Mariano).

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