Ital(i)eni 12. Salvini con foto

di Paolo Vincenti

Le foto di Matteo Salvini, che gira per Bruxelles in un’atmosfera da “The day after tomorrow”, stanno facendo il giro del web e alimentano polemiche a non finire sul cinismo e sulla barbarie di certi leaders politici, pronti a cavalcare l’onda di qualsiasi sciagura pur di arraffare qualche voto in più per motivi elettorali. Salvini, “lo sciacallo di Bruxelles”, come lo definisce Curzio Maltese sull’Huffington Post, si fa immortalare in stucchevoli pose davanti ai luoghi degli attentati e ne approfitta per rinsaldare il patto di ferro con i suoi elettori fondato su una campagna di tolleranza zero nei confronti dei musulmani e degli stranieri in genere. Nella sua battaglia xenofoba, il leader lumbard proclama che è tempo di imbracciare le armi e cacciar fuori dalle balle gli sporchi immigrati dall’ Europa.  Facile carpire il consenso quando si parla allo stomaco della gente, quando si vive in un clima di terrore, alimentato, bisogna ammettere, da politiche sulla sicurezza inefficaci da parte dei governi europei. Fin qui la mia analisi seria e preoccupata dei drammatici eventi in corso. Ma quel che mi viene da chiedere è: chi ha scattato le foto a Salvini, visto che tecnicamente non si tratta di selfies (cioè autoscatti)? Ha preso uno che scappava dal teatro degli attentati ancora con la morte negli occhi e gli ha chiesto di fargli le fotine? Oppure aveva un collaboratore- collaboratrice, che erano pronti a sacrificarsi insieme a lui? Che coraggio! In quest’ultimo caso, vorrei sapere chi è lo stoico portaborse. Altra domanda: ma chi veste il Salvini cuor di leone?  Si sceglie da sé gli abiti da indossare, presi a caso dalle bancarelle dei mercatini dell’usato la domenica mattina in Brianza, oppure il suo look è studiato per captare la simpatia del ceto medio basso? Penso: Salvini non va quasi mai al Parlamento Europeo, è uno dei politici più assenti. Proprio il giorno che ha deciso di andarci, succede il finimondo. Salvini, resta in Italia la prossima volta! Altra domanda:  se il leghista era in giro per Bruxelles mentre esplodevano le bombe musulmane, chi era seduto al suo posto fra i banchi dell’europarlamento? Magari il suo collega Borghezio, che inneggiava a nuovi forni crematori per tutti i musulmani? Oppure Buonanno, che gridava agli eurodeputati: “siete dei conigli, pavidi tecnocrati, che state qui a ciucciare il calzino mentre il mio leader è fuori a combattere l’isis?”.  Salvini, và a ciapà i ratt!

MARZO 2016

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