di Giuseppe Indino e Mario Spedicato
L’enclave ellenofona salentina costituisce ancora una forte attrazione soprattutto negli studi linguistici, sebbene in tempi recenti sconti un progressivo e inevitabile declino nella comunicazione scritta e orale in griko. Un patrimonio culturale che si è andato via via anche arricchendo di altre ricerche parallele che hanno interessato campi diversi come l’archeologia, la letteratura, la storia delle comunità, i beni culturali, le tradizioni popolari, la musica e, non per ultimo, anche le istituzioni ecclesiastiche e la vita religiosa delle popolazioni residenti. Non poco è stato prodotto finora in alcuni specifici settori di studio, ma molto resta ancora da fare in considerazione del fatto che oggi più di ieri si può contare in maniera più larga su competenze e specialismi forniti dalla maggiore istituzione culturale del territorio quale è appunto l’Università del Salento.
L’Università del Salento tuttavia non opera in solitudine nelle ricerche sul microcosmo griko, aprendosi alla collaborazione e alle sollecitazioni che vengono direttamente dal territorio, accompagnando, istradando e valorizzando quei progetti di studio che per originalità e rigore scientifico meritano di essere sostenuti e realizzati. Tra i tanti in itinere l’Università insieme alla Società di Storia Patria di Lecce hanno voluto dare concreto approdo editoriale al progetto elaborato dal Centro Studi Chora-ma di Sternatia intitolato a Donato Indino, che, sulla scia di altri pregressi studi grecanici, si ripropone di tenere viva una tradizione di ricerche di ampio spettro, rilanciate in un apposito convegno di studi celebrato nel mese di giugno del 2023.
Pubblichiamo in questa sede i contributi degli studiosi partecipanti, non nascondendo di averne perso qualcuno per via dei tempi imposti dalla Rivista ospitante, soggetta al rispetto tassativo della normativa accademica in materia di periodicità.