di Ferdinando Boero
Il 17 dicembre son finito in prima pagina sul giornale, anzi.. sul Foglio. Assieme a 139 colleghi, ho firmato l’appello che denuncia la visione “liberista” dello sviluppo urbanistico di Milano e che legittima le azioni di costruttori che non rispondono a visioni organiche dello sviluppo di una città. L’autore dell’articolo che mi menziona in modo irridente, tale Maurizio Crippa, laureato in storia del cinema, mi cita come esempio strampalato della compagine dei firmatari. Scrive: “Poi ci sono giuristi, docenti di Scienze aerospaziali, costituzionalisti che si occupano di diritti umani, ricercatrici di beni culturali, addirittura Ferdinando Boero dell’Università di Napoli, ordinario di Zoologia e Antropologia”. Addirittura. Ricevo spesso commenti ironici ai miei post: che ne sa uno zoologo di… e questo è parte della collezione. Non c’è niente di più ridicolo dell’abusato “lei non sa chi sono io!” per rispondere a ironie come quella del Crippa. Ma sono costretto a “mostrare le credenziali”, per spiegare la mia presenza nel gruppo di firmatari.
Colleghi di area giuridica mi hanno chiesto di aderire all’appello per il mio impegno in questioni ambientali, su cui ho qualche competenza, comprovata da una produzione scientifica per la quale la Commissione Europea mi ha chiesto di partecipare alla redazione di diversi rapporti sulla sostenibilità e la protezione e gestione di biodiversità ed ecosistemi. Ho coordinato progetti europei su temi che affrontano argomenti trattati dall’ecologia e, non a caso, il paese dovrebbe pianificare la transizione ecologica grazie a fondi europei. Devo spiegare a Crippa che c’entra l’ecologia con la transizione ecologica? Mi viene facile ricambiare la sua ironia citando la sua laurea in storia del cinema, per canzonare la sua autorevolezza in campo ambientale e urbano. Dovrebbe aver visto Mani sulla città, di Francesco Rosi, ma, evidentemente, non gli ha detto gran che. Mourinho direbbe: “zero tituli”. Ma, d’altronde, qualcosa si deve pur fare per campare.