di Massimo Galiotta
Torno a scrivere di Giuseppe Albahari essenzialmente per due ragioni. Prima di tutto perché è stato il primo a credere in quello che facevo, e continuo a fare, offrendomi un’opportunità irripetibile: concedendomi uno spazio sulla rivista di “Ambiente, Nautica e Turismo” da egli stesso diretta; dunque gode, e godrà della mia stima e riconoscenza per il “tempo che sarà”. Il sentimento è tanto limpido e puro quanto il fatto che, seppur legati da un cordiale e compiaciuto di sé rapporto di amicizia, la nostra collaborazione sia cessata già da un paio d’anni, a causa delle note vicende legate alla quiescenza forzata a cui la rivista Puglia & Mare – per ragioni di mancanza di adeguate risorse economiche – si è dovuta sottomettere. Rivista trimestrale dedicata alla porzione liquida del pianeta blu (dal n.1, del marzo 2013-al n.40, del dicembre 2022), nata sulla scia della precedente “L’uomo e il mare”, che lo stesso Albahari diresse dal 1985 al 2012: in definitiva, con la pubblicazione della rivista L’uomo e il mare prima e Puglia & Mare dopo, si è assistito ad un intervento editoriale e culturale durato ben 37 anni.
Il secondo motivo che mi induce a scrivere di lui è l’uscita del suo nuovo libro, presentato al pubblico lo scorso 14 dicembre 2024, presso il “Salone Parrocchiale di Sant’Antonio da Padova” sul Lungomare Galilei a Gallipoli. L’evento, è stato l’atto conclusivo della XII edizione della Settimana della Cultura del Mare, kermesse ideata dallo stesso Albahari e portata avanti in stretta collaborazione con Alessandra Bray, Presidente dell’Associazione Puglia & Mare APS, nonché motore instancabile di numerose iniziative a favore di economia, cultura e ambiente in Puglia e in particolare nel Salento. L’edizione di quest’anno, la dodicesima, dal 26 al 31 ottobre, ha visto, tra le altre, la partecipazione della conduttrice televisiva Licia Colò, che la mattina del 30 ottobre, presso il teatro Italia, ha dialogato con Nicolò Carnimeo, docente di Diritto della Navigazione dell’Università di Bari, sul tema “MARE, un Eden da salvare”.
L’uscita del volume Mestieri nel Novecento. Sulle coste del Salento è una fatica condotta dall’autore da ormai molti anni, ma che vede la luce soltanto adesso per i tipi delle “Edizioni Puglia & Mare APS”: un censimento attento di arti e mestieri diffusissimi fino alla fine degli anni ’60 del secolo scorso, poi pian piano abbandonati a causa dei cambiamenti della società e sulla spinta dell’inesorabile evoluzione tecnologica. Fanno parte della stessa collana il libro sull’antico carnevale di Gallipoli “Carri, chiacchiere e titori” (2022), di cui ho già avuto modo di scrivere in passato (testo apparso in prima istanza sulla rivista il filo di Aracne, e poi in rete sul sito diretto da Gianluca Virgilio www.iuncturae.eu); poi Onde e Risacche – Quando il mare era in bianco e nero (2022), resoconto di alcuni luoghi simbolo della città sullo ionio (la storica Tonnara attiva fino al 1973; i camerini in legno – o cambarini – per i «bagni di mare»; infine il Lido San Giovanni, storico lido del Salento, con la sua “rotonda sul mare” ed i numerosi personaggi dello spettacolo che vi soggiornarono).