Noterellando… Costume e malcostume 27. Il terminale della Bellezza?

di Antonio Mele / Melanton

Mi addolora moltissimo scriverne. Di quale argomento specifico, lo dirò più avanti.

Mi sanguina davvero il cuore, ma non si possono sminuire – e men che meno sottacere – le sempre più evidenti incongruità e inadeguatezze né l’ignavia di chi dovrebbe essere preposto a controllare e a intervenire di fronte a turpitudini di vario genere, che danneggiano ormai sistematicamente, agli occhi nostri e del mondo, l’immagine delle città e dei luoghi dove viviamo.

Né si possono accantonare le evidenti assenze dei più, comprese quelle di noi stessi: distratti o indolenti cittadini, che sembriamo avere smarrito non dico il senso del dovere civico (merce che si fa sempre più rara), ma neanche la dignità e l’amor proprio per reclamare e ribellarsi alle frequenti e progressive turpitudini, ignoranze, sciatterie, e ai vandalismi (quasi sempre impuniti) che concorrono inevitabilmente, e proditoriamente, a violentare e deturpare la nostra ‘casa comune’: che sia essa Roma, Palermo, Milano o Lecce o Galatina.

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