di Ferdinando Boero
In democrazia la maggioranza vince, ma non è detto che faccia la scelta giusta. Molti, troppi votanti tendono a credere a chi dice loro quel che vogliono sentirsi dire; mantenere i propositi, poi, è opzionale. Se non si riesce si incolpano gli altri: io avrei tanto voluto, ma non me lo hanno lasciato fare. E così chi fa false promesse continua ad aver credito.
La verifica dei fatti smaschera chi abusa della credulità popolare. Chi si propone dovrebbe produrre una tabella di marcia che dichiari la tempistica del mantenimento degli obiettivi, in modo da verificare se siano stati raggiunti. Un candidato con un tasso del 10% di raggiungimento degli obiettivi dovrebbe essere ritenuto non idoneo a governare, rispetto a chi ha raggiunto il 40%. Se ce ne fosse qualcuno con l’80% non ci dovrebbero essere dubbi. Da chi vi fareste operare? Da un chirurgo che ha il 10% di successi o da chi ha l’80%? Per il vostro bene vi dovrebbe essere impedito di scegliere il dr 10%.
Fosse così semplice! Nel nostro paese l’evasione fiscale è galoppante: ci sono tantissimi evasori fiscali. Se un politico favorisce gli evasori con ripetuti condoni, e definisce le tasse un’estorsione di stato, gli evasori lo sceglieranno. E se gli evasori, il suo elettorato di riferimento, sono tantissimi (da noi lo sono) vincerà le elezioni democratiche. Soprattutto se i fessi che pagano le tasse saranno così fessi da non andare a votare i partiti che non fanno condoni.