di Antonio Devicienti
Dalla ferrovia il retro delle case, gli orti, lo scarto tra scarpata e recinzioni.
Istanti subito scomparsi nella corsa: due sul terrazzo, panni stesi ad asciugare, un triciclo abbandonato.
L’andare del treno e il restare delle case e degli orti, degli alberi e dei pali.
Lo scorrere dello sguardo e il dissolversi delle case e degli orti, delle piante e degli incroci.
Un prete attende al volante la riapertura delle sbarre al passaggio a livello, un uccello spicca il volo spaventato, un sacchetto di plastica si agita impigliato a un ramo, l’ombra del convoglio si stampa sul muro di cemento, l’andare del treno è anche elenco di cose, situazioni, istanti. Vuoti. Intervalli. Cesure.