Manco p’a capa 227. IA: la ragione si dà agli scemi…

di Ferdinando Boero

Nonostante mi abbia dato per morto (clicca qui) ho continuato a usare Chat GPT (non sono superstizioso: porta male). Di solito le chiedo (per me è femmina) cose che già so, per fargliele mettere in ordine. Ed è molto brava a farlo, sa organizzare in modo logico e consequenziale una montagna di concetti e di dati.
Ovviamente ho provato a chiederle quali siano gli animali e le piante più importanti per il funzionamento degli ecosistemi planetari. Chi legge il mio blog conosce la risposta: copepodi e diatomee. Ma Chat GPT non lo legge, e mi ha dato una risposta basata quasi esclusivamente sugli ecosistemi terrestri, tralasciando quelli oceanici. Un dettaglietto non da poco, visto che rappresentano il 90% dello spazio abitato dalla vita. Così ho contestato la risposta, argomentando a favore di copepodi e diatomee. Mi ha ringraziato molto, ha ammesso il suo errore, e ha riformulato la risposta secondo i miei suggerimenti. Ho insegnato cose a Chat GTP, mi sono autocongratulato, tronfio. Dopo qualche giorno ho rifatto la domanda, e l’ho ripetuta anche in inglese. Conferma: copepodi e diatomee. Incredibile, mi son detto. Ho davvero insegnato qualcosa a Chat GPT. Ho chiesto a una collega di rifare la domanda dal suo computer ed ecco che son tornate le api e gli ecosistemi terrestri. Ho aperto la finestra di navigazione in incognito e ho rifatto la domanda dal mio computer: sempre api e ecosistemi terrestri.

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