di Antonio Devicienti
Si provi a riflettere partendo dal titolo (Eretico barocco) e dal sottotitolo (Una linea meridiana nella poesia italiana del Novecento) del libro di Simone Giorgino pubblicato da Carocci nel settembre del 2024: l’aggettivo anteposto al sostantivo (quindi enfatizzato) sembra dare al sintagma un movimento e un’originalità che sorprendono e incuriosiscono rispetto a un più piano “barocco eretico” (ma anche l’iniziale minuscola di “barocco” è esplicito segnale di una prospettiva inedita – Carmelo Bene direbbe, forse, “un barocco di meno”), mentre il sottotitolo rimanda senza dubbio alcuno al Pensiero meridiano di Franco Cassano; il particolare in alta definizione e in bianco e nero proveniente dalla facciata di Santa Croce a Lecce che domina la copertina contribuisce al formarsi di uno spazio di lettura e di pensiero che, anticipo, fa di questo libro un’opera notevolissima per argomentazioni, materiali documentali, orizzonti dischiusi.
In linea di tempo Eretico barocco segue Carta poetica del Sud. Poesia italiana contemporanea e spazio meridiano (Musicaos, Neviano 2022) ed è proprio il concetto di spazio (geografico)a essere il fulcro dei cinque macro-saggi che costituiscono Eretico barocco; ogni macro-saggio, articolato al suo interno in parti di numero e lunghezze variabili, è dedicato a un esponente della poesia salentina contemporanea (Girolamo Comi, Raffaele Carrieri, Vittorio Bodini, Vittorio Pagano e Carmelo Bene).