di Luigi Scorrano
In quel variegato serbatoio di impressioni e di pensieri, di osservazioni e di annotazioni fuggevoli oltre che di dure schegge di riflessione, (e mi riferisco al suo Viaggio in Italia), Goethe riversò non solo le sue impressioni di viaggiatore attento e curioso ma anche, come avviene a chi non è superficiale e un po’ distratto “turista”, molti suoi pensieri, delle buone riflessioni su come vada il mondo e come si comportano gli uomini. Insomma, il bel bagaglio che si accresce con gli acquisti e con le esperienze arricchiti a mano a mano lungo il cammino. Ed è proprio in questo repertorio degli “acquisti” che si torna a guardare di tanto in tanto per rinfrescare la memoria, per ripensare riposatamente qualche osservazione utile sulla quale soffermarsi. Sulla seguente, ad esempio, estratta dal complesso un po’ a caso ma degna d’essere meditata. Scrive Il poeta mentre è a Roma: “… più volte ho avvertito nella vita, che l’uomo che vuole il bene deve condursi con gli altri in modo non meno attivo e intraprendente dell’egoista, del meschino, del cattivo. Constatarlo è facile; non lo è altrettanto agire in conformità”.