di Antonio Mele / Melanton
È ben nota l’importanza della pubblicità, ovverossia di quella speciale branca della comunicazione di massa (privata e pubblica) che una volta, con un diffuso francesismo, si chiamava réclame, rivolta – ieri come oggi – a promuovere merci, prodotti, servizi, sogni, e perfino (starei per dire: soprattutto) illusioni. Tanto che con l’avvento del boom economico e del consumismo, agli inizi degli Anni Sessanta, il vecchio classico slogan “La pubblicità è l’anima del commercio” fu ironicamente ribaltato (dall’illustrissimo e indimenticabile signore di mezza età Marcello Marchesi) in “La pubblicità è il commercio dell’anima”.
Assioma che non fa una piega. Specialmente oggi, che della pubblicità siamo diventati così ‘dipendenti’ da parlare ormai anche noi – vecchi consumati consumatori – per slogan e luoghi comuni. Basta che qualche guru della comunicazione inventi un’espressione ben riuscita o un motto ben azzeccato, che tutti ci buttiamo dentro a capofitto, mutuandolo a nostro uso (o abuso) e consumo, per qualsiasi occorrenza. Vogliamo vedere insieme qualche moderno slogan, ormai trito e ritrito, che si adatta a tutto e al contrario di tutto?