di Antonio Devicienti
Bernd e Hilla Becher fotografano stabilimenti minerari, gasometri, serbatoi dell’acqua, ponti per il manovramento dei treni, altiforni.
Le fabbriche dismesse, i birrifici
svuotati, le cartiere abbandonate da anni potrebbero forse avere anche loro la
solennità sospesa che si coglie allo Spasimo di Palermo o a San Galgano, a
Stonehenge, a Tarxien: edifici che accolsero esistenze umane e preghiere,
sofferenza e fatica, edifici deprivati ora degli arredi, del lavoro, del rito.
Che gli edifici abbandonati appartengano alla modernità non importa: Bernd e
Hilla Becher fotografano luoghi archeologici dal nostro recente passato,
li consegnano alla nostra meditazione, ci insegnano a capire il nostro
presente.