di Gianluca Virgilio
Sembrerebbe paradossale, ma per capire che cos’è l’uomo, occorre studiare anche il suo rapporto con gli altri viventi non umani. Solo allora lo si capirà a fondo. Non parlo solo degli animali, ma anche delle piante. Animal (neutro pl. animalia) è in latino l’essere vivente, qualunque essere vivente, con esclusione delle piante, a cui i nostri progenitori negavano questo status. Io però, in questa nota e per quanto mi riguarda, le vorrei includere nella definizione. Non è forse vero che anche le piante sono organismi viventi? Animal è anche l’uomo, naturalmente: “O animal grazioso e benigno…” dice Francesca rivolgendosi a Dante nel quinto canto dell’Inferno.
Rifletto su questi argomenti sulla scorta di due recenti letture che vorrei qui segnalare: la prima è ormai un classico del pensiero animalista, il bel libro di Anna Maria Ortese, Le piccole persone, Adelphi, Milano 2016, che raccoglie gli articoli della scrittrice in difesa degli animali e contro la crudeltà degli umani. La seconda lettura è l’ultimo fascicolo della rivista “aut aut”, n. 401 del marzo 2024, significativamente intitolato La filosofia davanti al massacro degli animali; un fascicolo curato da Massimo Filippi e Giovanni Leghissa, nel quale si fa il punto sul rapporto tra uomo e animali, almeno relativamente agli studi filosofici contemporanei.