di Antonio Errico
Non si può leggere tutto. Magari fosse possibile, ma non si può. Tutti i giornali non si possono leggere, nemmeno se ne può leggere uno solo per intero. A volte si strappano alcune pagine e si conservano per quando si ha un po’ più di tempo. Poi, invece, il tempo non si trova e succede anche che quando si riprendono quelle pagine non si ricorda più perché erano state strappate. Non si possono leggere tutti i libri, nemmeno tutti quelli che appartengono ai territori del sapere che di solito si attraversano. Se uno si occupa, per esempio, di economia, non potrà mai riuscire a leggere tutti i libri di economia. Se uno si occupa, per esempio, di letteratura, non riuscirà mai a leggere tutti i romanzi e tutte le poesie e tutta la critica su quei romanzi e quelle poesie. Allora bisogna scegliere, selezionare. Inevitabilmente.
Ma il problema comincia proprio a questo punto, quando bisogna scegliere. Si potrebbe dire che la selezione si fa in base agli interessi, ai gusti, e va bene. Si potrebbe dire che si fa in base a quelli che sono i libri essenziali che rientrano in certi contesti della conoscenza, e va bene anche questo. Però, se gli interessi e i gusti in quanto tali non si discutono, su quelli che sono i libri essenziali una qualche discussione si potrebbe pure intavolare, ma inutilmente, perché non porterebbe da nessuna parte in quanto si dovrebbe definire che cosa si intende per essenziale, per quale motivo un libro risulta essenziale, e poi altre questioni una dopo l’altra. Non si arriverebbe da nessuna parte.
Un esempio classico: I promessi sposi. C’è sempre qualcuno che sostiene che quel romanzo non si dovrebbe più leggere, non si dovrebbe più considerare a scuola, sostanziando l’affermazione con proprie personali ragioni.
Un bellissimo articolo. L’importanza di scegliere e’ fondamentale.