L’amore al tempo dell’atomica

di Gianluca Virgilio

“Prof, la prego, siamo stanchi, ci faccia vedere un bel film! Giuro, le porteremo la relazione scritta!”

Ho accolto la richiesta della studentessa molto volentieri perché, se la scuola è ludus, come volevano gli antichi, allora questo era il modo migliore di curare lo stress cui si sentono sottoposti i nostri studenti (interrogazioni, verifiche, prove invalsi, infiniti corsi pomeridiani, ecc.): un bel film, essendo l’aspetto ludico inseparabile dalla settima arte, il cinema. E poi come dire di no allo studente che ti promette una relazione scritta?

Presa la decisione, concordato il giorno e le ore, quale film far vedere? Ecco un intoppo sulla strada della visione cinematografica, perché – diciamoci la verità – scovare un bel film, da utilizzare come testo su cui esercitare la riflessione, non è affatto cosa semplice, dal momento che negli ultimi trent’anni la cinematografia occidentale perlopiù ha sfornato propaganda e spazzatura. Ci ho pensato a lungo e alla fine ho ripescato un film del 2009, che i ragazzi hanno subito etichettato come “vecchio” (alcuni pensavano che fosse in bianco e nero), prodotto nella Corea del Sud e diretto da Lee Hae-jun. Il titolo è naturalmente inglese, e questo ha rassicurato i ragazzi, Castaway on the Moon, che vuol dire Naufrago sulla luna (il titolo originale coreano è 김 씨 표류기, che significa La storia alla deriva di Kim). Lo segnalo al lettore, facendo eccezione alla regola in questa rubrica di parlare solo di libri.

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