Manco p’a capa 187. Come funziona la Commissione Europea

di Ferdinando Boero


Palazzo Berlaymont
(sede della Commissione europea),Bruxelles, Belgio.

Sono uno zoologo-ecologo e non un politologo ma, da ricercatore, ho capito qualcosa di politiche europee interagendo con la Commissione Europea, fornendole pareri attraverso bandi progettuali o a seguito di consultazione diretta. I bandi di Horizon 2020, ad esempio, mettevano a disposizione fondi per ottenere risposte, da parte della comunità scientifica, a specifiche domande. Ne ho vinto uno e ho coordinato un progetto, finanziato dalle DG (i Ministeri della Commissione) Ambiente, Energia, e Ricerca e Innovazione per rispondere alla domanda: come creare reti di Aree Marine Protette e impianti eolici d’alto mare in Mediterraneo e in Mar Nero? In base alle risposte, le DG delineano le loro politiche. Ho anche fatto parte dell’European Marine Board, del Network Europeo di Eccellenza su Biodiversità Marina e Funzionamento degli Ecosistemi e dell’European Academies Science Advisory Council per fornire pareri alla Commissione su varie necessità di ricerca. Ho scritto documenti di indirizzo, assieme ad altri colleghi, sulla sostenibilità marina e sulla Mission Healthy Oceans, Seas, Coastal and Inland Waters. A seguito di questi contributi ho partecipato a audizioni presso il Parlamento Europeo. Ho anche coordinato progetti transfrontalieri gestiti dalle Regioni e finanziati con fondi europei.

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