Sulle possibili origini greche del topònimo Galatina (parte prima)

di Maurizio Nocera

 Al momento la più completa Guida di Galatina. La storia, il Centro antico, il Territorio (Collana diretta da M. Cazzato e A. Costantini, Congedo Editore, seconda edizione, s. d.), è quella egregiamente curata dall’architetto Mario Cazzato che, oltre alla cura, firma anche il saggio Il centro antico, con l’aggiunta di altri saggi di G. Vallone, G. Vincenti e A. Costantini) e con contributi di G. B. Bronzini, D. Levante, A. Linciano e A. Perrone. Nell’incipit del saggio Galatina e la storia (pp. 10-30), Giancarlo Vallone scrive:

            «Se vogliamo sfuggire alle seduzioni delle origini mitologiche, o delle logografie classiche e medievali, o a incerti cenni di varie archeologie, dobbiamo riconoscere che la storia di Galatina inizia nell’aprile del 1188 quand’è ricordata, da un documento perduto in originale, «Maria filia Nicolai de papadia casalis Sancti Petri in Galatina» (c. m.)».

Questo concetto di G. Vallone, riconosciuto, oltre che eminente umanista, anche come il nostro più autorevole scienziato di dottrine giuridiche e storiche, non poteva essere altrimenti. Egli, grazie al suo alto magistero presso alcune delle più importanti università italiane, non può che attestarsi su quello che i documenti storici accertano. Quindi, è da fare tesoro delle sue parole quando afferma che non si può affatto tenere conto, quando si parla delle origini di Galatina, di «seduzioni mitologiche, o logografie classiche e medievali, o cenni di varie archeologie».

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