Inchiostri 94. Del desinare

di Antonio Devicienti

Presenza della stanza: sono la porta e la soglia a identificarla, dialettica tra dentro e fuori, tra chiuso e aperto.

La finestra è la cesura necessaria nella compattezza del muro per fare della stanza non cella di prigione, ma luogo.

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Desinare da soli, in silenzio. Meditare ogni boccone di parco cibo. Un bicchiere di vino. È silenzio la forchetta che sfiora il piatto, il bicchiere mentre viene posato sulla tavola.

Desinare insieme con i commensali. La conversazione, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, è il silenzio quando s’esprime nella forma dell’amicizia e della familiarità.

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