“Allora, quasi prendendo le mosse da un principio diverso, così prese a discorrere: l’origine dell’intero creato, ogni evoluzione delle nature mutevoli e tutto ciò che, in qualsiasi modo, si muove, derivano le loro cause, il loro ordine, le loro forme distintive dall’immutabilità della mente divina. Essa, raccolta nella rocca della sua semplicità, ha determinato la complessa regola che presiede allo svolgimento degli eventi. Questa regola, quando la si considera entro la purezza stessa dell’intelligenza divina, si chiama provvidenza; quando, invece, viene riferita agli esseri che essa muove e dispone, dagli antichi è stata chiamata fato. Che si tratti di due cose distinte risulterà facilmente chiaro se si pone mente agli elementi caratterizzanti di ciascuna delle due: la provvidenza è infatti la stessa ragione divina che stabilmente riposta nel supremo essere, signore di tutte le cose, tutte quante le governa; il fato, invece, è la disposizione inerente alle cose mutevoli, mediante la quale la provvidenza mantiene ciascuna cosa strettamente collegata al suo ordine.”
Severino Boezio, La consolazione della filosofia, Lib. IV 6.