La pandemia del Covid 19 è lo storico evento d’inizio secolo, che ha fatto conoscere all’umanità una faccia dell’esistenza del tutto negletta, così impensata prima da renderla incredibile dopo. Scampata bella. I giorni del Coronavirus di Gigi Montonato (Edizioni di Presenza, luglio 2023) è il racconto a spizzichi, diariale, di quell’esperienza per come l’autore l’ha vissuta personalmente e per come l’ha vista vivere dagli altri.
Prima di tutto il libro è un documento umano, racconta giorno per giorno, dal 23 febbraio al 20 maggio 2020, il lungo “interminabile” periodo del cosiddetto lockdown, ovvero della chiusura in casa con restrizioni di libertà di circolazione nel paese e fuori. Una condizione avvilente, vissuta con la paura del contagio, che poteva essere anche letale per sé e per i propri conviventi. Furono giorni di incertezze diffuse, che gli scienziati contribuivano a rendere a volte angoscianti. I morti erano tanti e le notizie che venivano dalla Lombardia e in particolare dalla provincia di Bergamo erano autentiche “minacce”. Quella lunga fila di camion militari che trasportavano bare sembravano ammonire: non c’è speranza! Una forza incontrollata e incontrollabile si era impossessata del Paese e la gente dovette dare fondo alle sue risorse psicologiche per sperare di uscire da quel tunnel. Il silenzio delle strade e delle piazze era tagliato continuamente dagli ululati delle ambulanze, che trasportavano contagiati, soprattutto anziani e fragili, o morti. Non c’erano farmaci specifici. Si era ancora ben lontani dall’avere un vaccino e i tempi per la sua preparazione si annunciavano lunghi. Poi, per fortuna, il vaccino arrivò sorprendentemente prima del previsto e il percorso di “rinascenza” scivolò con le vaccinazioni di massa, fino alla primavera di quest’anno con l’annuncio liberatorio che si poteva circolare e frequentare tutti i luoghi senza l’obbligo della mascherina.