di Giuseppe Spedicato
“Nella storia della filosofia politica esiste una grande filosofia della guerra,
ma non esiste una grande filosofia della pace.”
Norberto Bobbio
Osservando il nostro mondo non possiamo non renderci conto che si va verso una società che sta lasciando l’uomo senza punti di riferimento, sia laici che religiosi e quindi privo di identità sociale. Una società dove l’uomo deve odiare la cultura, deve trasformare le proprie radici culturali in folklore da utilizzare per attrarre turisti, deve pensare che la sua vita non abbia un fine nobile. In buona sostanza si va verso una società dove l’uomo lavora per la propria distruzione.
Nel mondo arabo-islamico si va verso un popolo educato a sacrificare la vita per difendere un presunto dogma religioso, ma poco disponibile a lottare a favore dell’essere umano sofferente anche se islamico. Anche in questa parte di mondo vi è l’incoraggiamento a odiare la cultura e le proprie tradizioni culturali, per sostituirle con i principi consumistici del mondo capitalistico o con principi dottrinali fondamentalisti. Quindi anche in questo caso vi è il tentativo di cancellare l’identità sociale di un popolo per sostituirla con una mediocre e per di più di importazione.
Nel mondo occidentale si avverte una difficoltà a sviluppare il pensiero e quindi a leggere il presente, probabilmente perché sono saltati i capisaldi sui quali poggiava ogni processo di conoscenza. Viviamo sempre di più in un mondo virtuale, meno umano. Finita l’epoca delle “grandi narrazioni” l’uomo è rimasto privo di punti di riferimento, ora regna la solitudine.