Di mestiere faccio il linguista 18. Nuova narrazione? Sì, ma quale?

di Rosario Coluccia

La parola «narrazione» (dal lat. «narratio») è attestata dalla fine del Duecento, con due significati fondamentali. 1. ‘esposizione di fatti o vicende, in forma scritta o orale, solitamente contrassegnata da ordine cronologico, ricchezza di dettagli, carattere affabulatorio’; 2. ‘esposizione dettagliata, di carattere descrittivo, illustrativo o esegetico, di un fatto o di un argomento; trattazione, discussione’. Sostanzialmente sinonimo di ‘racconto’, il termine significa ‘narrare un fatto e il suo risultato’. Parliamo quindi di “narrazione vivace”, di “narrazione di un viaggio”, di “narrazioni epiche”, ecc. Da alcuni mesi i media parlano spesso di “nuova narrazione” quando riferiscono opinioni e valutazioni controcorrente (di politici, ma anche di intellettuali, giornalisti, comunicatori in genere), perlopiù su episodi del nostro recente passato. 

Si intitola «1984» un romanzo famoso di Georg Orwell. Scritto nel 1948, è ambientato in una Londra da incubo del 1984. Il romanzo descrive un mondo controllato da un governo totalitario, ai cui vertici è il Grande Fratello, personaggio misterioso che nessuno ha mai incontrato di persona e che tiene costantemente sotto controllo la vita dei cittadini, mediante speciali teleschermi che spiano ogni attimo dell’esistenza di chiunque. Anche la lingua è strumento del potere, usato per controllare la popolazione. Nella società del Grande Fratello si parla la “Neolingua”, in cui tutto è ridotto all’essenziale, da essa sono state eliminate le parole che possono evocare sentimenti rivoluzionari. Se viene abolita ogni parola che ricorda la libertà, nessuno potrà nemmeno pensare all’idea di libertà, non avendo i mezzi per esprimerla. «L’ignoranza è forza», proclama uno slogan in voga in quella società. O anche: «La libertà è schiavitù», «La guerra è pace», e così via. Protagonista di «1984» è Winston Smith, impiegato del Ministero della Verità, organizzazione preposta alla riscrittura della storia (anche recente), che va adattata alle “verità” divulgate dal Grande Fratello. Il compito di Winston è quello di riscrivere testi e documenti che contengano notizie o interpretazioni diverse rispetto a quelle ufficiali, censurando qualunque informazione difforme rispetto alla linea imposta dal regime.

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