di Francesco D’Andria
La sfida non era facile da accogliere, quella di far comprendere ad un pubblico cinese il significato dei tanti tesori che l’archeologia ha rivelato nel sottosuolo della nostra regione: opere d’arte e oggetti di uso comune che fanno riferimento al mondo classico ed alle particolari manifestazioni della cultura greca.
L’occasione era nata da un accordo di collaborazione tra il Museo Castromediano di Lecce e il Museo Nazionale di Shenzhen, in Cina; tra le iniziative da promuovere, anche quella di una Mostra presso l’Oriental Metropolitan Museum di Nanchino, una delle megalopoli del Celeste Impero, inaugurata il 27 luglio scorso alla presenza delle autorità locali, di Grazia Di Bari, delegata alla Cultura nella Regione Puglia, e del comitato scientifico coordinato da Giuliano Volpe.
Attraverso sculture, preziose ceramiche figurate, oggetti in metallo e monete, l’obiettivo mira ad illustrare i temi del mito e della cultura ellenica che questi manufatti raccontano. E la formula scelta è risultata vincente; si è immaginato infatti un percorso espositivo lungo i percorsi del mare e delle terre, evocato dalla gigantografia a colori posta all’ingresso della Mostra, con le rocce e le case di Polignano, a picco sull’azzurra distesa dell’Adriatico. Immagine di irresistibile attrazione per futuri turisti in partenza dall’Oriente e desiderosi di visitare la Puglia. Il percorso del mare è guidato dal giovane eroe Taras, fondatore dell’unica colonia greca nella nostra regione, giunto sulle rive del Mar Grande a cavallo di un delfino e questa immagine, affascinante ed emblematica, apre e chiude la Mostra, riemergendo in terrecotte figurate da Saturo e soprattutto nelle tante monete d’argento dei tesori, sotterrati per sfuggire a incursioni nemiche e saccheggi, lungo una storia che, dalla Daunia al Salento, alterna momenti di pace e prosperità con le violenze della guerra.